Migranti, anche Camilleri all'attacco: "Noi italiani popolo di razzisti"

Lo scrittore difende lo ius soli: "Una vergogna che non sia stato approvato". E accusa gli italiani: "Altro che brava gente..."

Migranti, anche Camilleri all'attacco: "Noi italiani popolo di razzisti"

"È una vergogna che lo ius soli non sia stato approvato. E che venga rimandato è un'altra vergogna". Andrea Camilleri, ospite a Circo Massimo su Radio Capital, attacca duramente la politica italiana per non aver approvato la legge che regalerebbe la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. "Noi italiani siamo razzisti, perché non lo vogliamo dire?", attacca lo scrittore accodandosi all'intellighentia rossa che, da Renzo Piano a Roberto Saviano, si stanno schierando a favore dello ius soli nonostante il resto del Paese dia profondamente contrario.

Da settimane la sinistra lotta per riportare la legge in parlamento. Non le importa che la maggioranza non abbia i numeri per farlo, né che il Paese sia contrario a svendere la cittadinanza ai figli degli immigrati. E così chiama a raccolta archistar, scrittori e opinionisti per plasmare l'opinione pubblica. Dalla sua c'è Repubblica che sponsorizza chi in questi giorni sta facendo lo sciopero della fame per ottenere lo ius soli.

"Negli anni Sessanta ho visto a Torino cartelli sui quali era scritto 'Non si affitta a meridionali' - commenta Camilleri intervistato da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto - ora accade con gli extracomunitari". E attacca: "Altro che italiani brava gente.

Diglielo, quando c'è stata la repressione di Graziani in Abissinia, che cosa sono gli italiani quando ci si mettono... Sono come gli altri, non sono brava gente. Abbiamo la memoria troppo corta - conclude - ricordiamo solo come era composta la Juventus nel '36".

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