La protezione umanitaria non c'è più grazie al dl Sicurezza. E gli effetti già si vedono già dai primi giorni di gennaio.
Oltre a un calo indiscutibile degli sbarchi rispetto ai primi mesi del 2018 e al 2017, in Italia è partita la lunga ricorsa che porterà ad una stretta sulle richieste di asilo. La prima mossa è stata quella di approvare il dl Sicurezza, che abolisce di fatto la tipologia di permesso di soggiorno "umanitario", quella che solo l'Italia utilizzava in maniera massiccia. Ora le commissioni territoriali per il diritto d'asilo stanno recependo le norme contenute nel decreto e i dati registrano i cambiamenti in atto.
Nel 2019 restano costanti i rifugiati, mentre crolla la protezione umanitaria dopo che il decreto legge ha individuato solo quattro ipotesi specifiche. "Vengono tutelati i rifugiati e non i clandestini", dicono dal Viminale. Secondo i dati forniti dal ministero dell'Interno che arrivano dalle Commissioni territoriali, infatti, dall'1 al 19 gennaio lo status di rifugiati è stato riconosciuto al 9% dei richiedenti, la protezione sussidiaria al 6%, quella umanitaria al 2%.
Aumentano inoltre i dinieghi, ora saliti addirittura al 78%. La stretta è dunque nei fatti.
A certificarlo c'è il confronto con l'anno precedente: nello stesso arco di tempo del 2018, lo status di rifugiati era stato concesso all'8%, la protezione sussidiaria al 5%, l'umanitaria al 26%: i dinieghi erano stati il 57% (gli irreperibili il 4%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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