I fatti smentiscono Lamorgese sui migranti e il Coronavirus

Il ministro dell'interno in audizione alla commissione affari costituzionali della Camera ha parlato dell'attuale situazione relativa alla gestione dell'accoglienza: "Anche i migranti devono rispettare le distanze sociali". Intervento anche sulla sanatoria per gli irregolari: "Ci stiamo lavorando"

I fatti smentiscono Lamorgese sui migranti e il Coronavirus

Un problema relativo agli sbarchi dei migranti in questo momento c’è ed a confermarlo, nel suo tentativo di negarlo, è stato lo stesso ministro degli interni Luciana Lamorgese durante la sua audizione odierna in sede di commissione affari costituzionali della Camera.

Rispondendo al deputato leghista Nicola Molteni, il titolare del Viminale ha dichiarato che è vero che si stanno cercando nuove strutture per l’accoglienza, “ma solo per garantire la necessità delle giuste distanze sociali”. Ma cercare nuovi centri, vuol dire coinvolgere più comuni e spendere più fondi nel già fragile sistema di accoglienza.

Luciana Lamorgese in commissione, ha provato a minimizzare dichiarando che questa necessità non è derivata dai numeri degli sbarchi, i quali anche da aprile sono rimasti contenuti rispetto ai primi due mesi dell’anno. Il problema però, al momento, non può essere rappresentato dai numeri. Il vero nodo è il fatto che, in piena emergenza coronavirus, anche un singolo sbarco potrebbe destabilizzare la macchina dell’accoglienza. Cont tutte le consuenze sopra richiamate.

Ne sanno qualcosa in Sicilia, dove molti comuni negli ultimi giorni hanno dovuto fare i conti con una vera e propria emergenza nell’emergenza. Non solo Lampedusa, dove come sempre arrivano la maggior parte dei barconi, e non solo Pozzallo, nel cui hotspot è stato trovato nella giornata del Venerdì Santo il primo migrante positivo al coronavirus. Anche molti altri enti sono stati, loro malgrado, coinvolti nella gestione di un’accoglienza resa più difficile dall’epidemia.

Questo perché, come ha confermato lo stesso ministro Lamorgese nell’audizione, per far attuare le quarantene ai migranti che arrivano “occorre avere delle strutture ad hoc”: “Anche se vengono trovate delle strutture ancora più ampie, ma ci sono altre persone già in quarantena – ha continuato il titolare del Viminale – Noi non possiamo aggiungere altre persone perché altrimenti ricomincerebbero a decorrere gli altri 15 giorni della quarantena”.

“È una situazione molto particolare – ha quindi ammesso il ministro – Che noi abbiamo posto in essere proprio al fine di evitare la propagazione dell’infezione e garantire la sicurezza dei cittadini dei comuni che hanno accolto e degli stessi migranti”. Le difficoltà quindi ci sono e sono tutte ben evidenti.

E lo sanno ad esempio i cittadini del comune di Siculiana, nell’agrigentino: qui all’interno dell’ex hotel Villa Sikania sono stati trasferiti 72 migranti alla vigilia della Pasqua. Domenica invece, appena 8 giorni dopo, sono arrivati altri 32 ospiti. Non è stato applicato, come si può notare, il principio di cui ha parlato il ministro Lamorgese volto ad evitare l'inserimento di nuovi ospiti in strutture dove già altri migranti risultano in quarantena. E la popolazione ha iniziato a protestare, battendo dai balconi pentole e coperchi quando sono arrivati i pullman con i migranti a bordo.

Ci sono quindi notevoli problemi nell’accoglienza, così come incongruenze tra le direttive e le loro stesse applicazioni. Ed in vista della bella stagione, c’è il forte timore di un aumento degli sbarchi e quindi di un vero e proprio stallo nel sistema dell’accoglienza in Sicilia.

Nel corso dell’audizione, Luciana Lamorgese ha anche voluto dedicare alcuni passaggi alle proposte riguardanti la regolarizzazione dei migranti irregolari. Una sanatoria vera e propria, che il governo però non vorrebbe chiamare in questa maniera.

Dalle parole del ministro, è emerso come l’idea è realmente sul tavolo della maggioranza anche se dal Viminale si parla di una platea meno vasta sotto questo profilo: “Non si tratta di 600mila migranti – ha spiegato Luciana Lamorgese – Stiamo ancora lavorando e ci stiamo confrontando anche con il ministero del lavoro”. L’idea, secondo indiscrezioni trapelate già nei giorni scorsi, sarebbe quella di regolarizzare soltanto coloro che hanno già un lavoro.

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