La crisi migratoria degli ultimi anni come la Shoah. Le parole del sindaco di Padova, Sergio Giordani stupiscono e spiazzano la comunità ebraica. Un paragone troppo forte quello del primo cittadino padovano che ha innescato le polemiche proprio a ridosso della Giornata per la Memoria nel corso della cerimonia per la posa delle "Pietre d'inciampo" con i nomi delle vittime della shoah: "C’è un’agghiacciante similitudine in quello che è accaduto allora e nelle vicende che oggi vedono morire nel Mediterraneo migliaia di persone", ha affermato il sindaco. Poi il suo paragone è andato oltre: "Migranti deportati e annegati in mare; non hanno più una identità, sono solo dei numeri, entità astratte senza un volto, che oltre a non avere un futuro non hanno più neppure una storia. Chissà, forse anche tra i bambini morti nei campi di concentramento ce n’era uno che aveva nascosto in tasca una pagella piena di bei voti, pensando che potesse essere un lasciapassare per un futuro migliore".
La Lega è insorta: "Giordani sta sfruttando una tragedia immane come quella della Shoah per fare polemica politica su un tema delicato come quello dell’accoglienza. Una caduta di stile che si sarebbe potuto benissimo risparmiare", ha affermato Nicola Finco, presidente del gruppo del Carroccio in Consiglio Comunale.
Infine la reazione di Alleanza per Israele: "La similitudine tra gli ebrei perseguitati dal nazismo durante la Shoah e i migranti che oggi attraversano il mediterraneo è inaccettabile e offensiva, tanto più alla vigilia della Giornata della Memoria e se questa viene dal sindaco di una città importante come Padova, Sergio Giordano. Sono infatti le parole del sindaco a risultare agghiaccianti e a lasciare senza parole", ha affermato Alessandro Bertoldi, presidente di Alleanza per Israele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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