Migranti, sì alla sanatoria. Il M5s ingoia un altro rospo

Duro scontro tra renziani e grillini che alla fine cedono Lo scudo penale resta ma in una forma più ristretta

Migranti, sì alla sanatoria. Il M5s ingoia un altro rospo

Il M5s ingoia il rospo: via libera alla regolarizzazione degli immigrati. In extremis, dopo una lunga trattativa, segnata da veleni e polemiche, la maggioranza giallorossa trova la quadra sulla sanatoria per colf, badanti e lavoratori agricoli.

È il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, prima di prendere parte al pre-Consiglio dei ministri (iniziato ieri sera alle 20 e 30) a dare l'annuncio al Tg5: «Ci sarà la regolarizzazione di colf, badanti e lavoratori agricoli che è necessaria e giusta perché c'è carenza di manodopera e aiuterà anche a far emergere il lavoro nero».

«Sulla misura tra M5s e Italia Viva - sottolinea il ministro Gualtieri - non ci sono state querelle politiche ma semplicemente la ricerca delle soluzioni migliori su questioni che sono oggettivamente molto complesse». Il titolare dell'Economia spiega che tutti i nodi politici che hanno accompagnato le trattative sono stati sciolti.

La sanatoria entra nel decreto Rilancio. Tramonta, dunque, l'ipotesi, circolata nel pomeriggio di ieri, dello stralcio della norma sulla regolarizzazione che sarebbe stata inserita in un altro provvedimento. Passa la linea del ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova che chiedeva la sanatoria per gli immigrati da spedire nei campi. Le istanze di regolarizzazione per avere il permesso di soggiorno per lavoro vengono rigettate se il datore di lavoro negli ultimi 5 anni è stato condannato anche in via non definitiva per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o per sfruttamento della prostituzione o di minori, per il reato di caporalato o reati legati alla legge sull'immigrazione. È questo uno dei punti contenuti nella bozza del decreto. I grillini avevano puntato i piedi su due passaggi: lo scudo penale per i datori di lavoro che regolarizzino chi è in nero e la sanatoria per gli stranieri (possono avere un permesso di soggiorno) che non abbiano mai avuto un contratto di lavoro in Italia ma dimostrano di essere stati fotosegnalati fino all'8 marzo 2020. L'ambito di applicazione dello scudo penale (nella nuova formulazione della norma) viene dunque ristretto. Resta da stabilire la durata del permesso di soggiorno: l'idea è 6 mesi. Ma c'è un altro nodo da sciogliere: chi non ha un contratto di lavoro potrà richiedere un permesso temporaneo? I grillino sono fermi sulla linea del no. La trattativa tra le forze della maggioranza ha trovato un punto di sintesi dopo una giornata di veleni e posizionamenti. Sono volati stracci tra gli alleati. Con i renziani che hanno accusato i grillini di essere come Salvini. Durissima la posizione assunta da Italia Viva, il partito del ministro Bellanova. «Il M5s fa saltare l'accordo raggiunto stanotte e rimette in discussione la regolarizzazione dei migranti. Dicono no alla regolarizzazione indiscriminata. In effetti vogliono discriminare anche qui. Su, diteci, uomini e donne di sinistra, che differenza c'è con Salvini?», aveva tuonato l'ex sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Mentre i Cinque stelle alzavano un muro. Schierando i big: da Laura Castelli e Carlo Sibilia.

Quando la trattativa era destinata a fallire, è arrivata l'intesa. Che ora riporta nel decreto la sanatoria per gli immigrati. E fa registrare il passo indietro del Movimento cinque stelle. Bisognerà ora trovare la formula per mascherare il flop della battaglia grillina.

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