Il «modello Meloni» sull'immigrazione fa scuola tra i governi della sinistra in Europa. Il primo ministro laburista inglese Keir Starmer, in visita ufficiale in Italia, promuove le politiche di contrasto all'immigrazione irregolare adottate dall'esecutivo di centrodestra.
Piano Mattei e accordi con l'Albania per l'apertura di centri per processare le richieste di asilo degli immigrati sono le due intuizioni meloniane alle quali guarda con interesse il premier inglese. L'asse tra Roma e Londra si allarga poi all'agenda internazionale, in particolare il conflitto in Ucraina e la situazione in Medio Oriente. «Grazie per la tua forte leadership in particolare sull'Ucraina, lavoreremo insieme fianco a fianco per tutto il tempo necessario» - dice Starmer nella conferenza stampa congiunta al termine del bilaterale. Meloni replica, snocciolando la posizione del governo italiano: «Il fatto che l'Italia non abbia autorizzato l'utilizzazione dei missili a lungo raggio non vuol dire che Roma viene meno nel sostegno a Kiev. Sono i singoli Paesi a decidere in base alle legislazioni vigenti, in Italia, come voi sapete, questa autorizzazione oggi non è in discussione ma sono tutte decisioni che noi condividiamo ovviamente con i nostri alleati». L'immigrazione resta il pilastro centrale del bilaterale, siglato ieri a Villa Doria Pamphilj con la prima visita a Roma di Starmer. «I due leader intendono rafforzare la cooperazione nella lotta al traffico e alla tratta degli esseri umani - recita la nota di Palazzo Chigi - Coinvolgendo Europol e Interpol». Il giudizio di Starmer è estremamente positivo sulle politiche per l'immigrazione del governo Italiano: «Vogliamo lavorare insieme contro questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini. In Italia ci sono state delle riduzioni piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come è successo. Sembra che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei paesi da cui provengono le persone. Credo da tempo che impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare» dice Starmer prima di visitare il Centro nazionale di coordinamento per l'immigrazione, accompagnato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. La svolta, per Meloni, è nell'intesa tra Italia e Albania con l'apertura dei centri: «Siamo anche d'accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove per la gestione dei migranti, abbiamo parlato del protocollo Italia-Albania su cui il governo britannico ha molta attenzione, abbiamo offerto elementi per comprendere meglio questo meccanismo». E sulle critiche piovute dall'opposizione Meloni ribatte: «Non so alla violazione di quali diritti umani ci si riferisca francamente quando si parla dei centri in Albania che rientrano nel protocollo Italia-Albania perché mi pare di aver ampiamente spiegato che la giurisdizione nei centri che si trovano in territorio albanese è una giurisdizione italiana ed europea, quindi o si ritiene che la giurisdizione europea sia una giurisdizione che viola i diritti umani dei migranti oppure purtroppo questa accusa non trova fondamento».
Sui tempi siamo in dirittura d'arrivo: «Stiamo lavorando al progetto con grande serietà, il che richiederà, da quello che ho capito, ancora qualche settimana perché sia perfetto: avrei preferito che iniziasse prima, ma so che abbiamo gli occhi del mondo giustamente puntati addosso e
quindi questa iniziativa deve essere fatta nel migliore dei modi, e se serve qualche giorno in più non mi dispiace. Siamo nell'ordine di qualche settimana», annuncia Meloni che incassa il sostegno di ubìn alleato di peso.
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