Ancora un episodio violento nei comprensori popolari di Milano. Nella serata di giovedì 25 agosto, un anziano uomo di 80anni è stato picchiato da due occupanti abusivi perché colpevole di aver denunciato un allacciamento irregolare alla rete elettrica. I fatti sono accaduti nelle case di via Salomone, nel quartiere Taliedo, periferia sud-orientale della metropoli. È qui che, nella mattinata di ieri, Unareti era intervenuta per staccare l'allaccio abusivo in collaborazione con Aler. Una denuncia e un intervento che non sono piaciuti ai rom, che hanno ben pensato di reagire aggredendo l'anziano signore che aveva cercato di riportare la legalità in quel fazzoletto di Milano.
"Gli occupanti sono dei sinti più volte segnalati per gravi episodi. Dal furto delle luce, che ha comportato più volte cortocircuiti e incendi nel locale contatori, alle minacce ai vicini", denuncia Oscar Strano, portavoce del comitato Salomone Rinasce. Una situazione non nuova, quindi, per il comprensorio popolare, che è stata più volte denunciata ma senza successo e che ha portato all'aggressione di uno degli anziani inquilini regolari degli stabili. "Non siamo più disposti a convivere con questi delinquenti. Chiediamo lo sgombero immediato", ha dichiarato Strano. Fortunatamente, la vittima dell'aggressione non ha riportato gravi ferite e dopo una notte in ospedale per accertamenti è stato dimesso e rimandato a casa, anche se giustamente preoccupato e sotto choc per quanto accaduto. "Come si può pensare di lasciare senza tutele una persona anziana perbene?", si chiedono oggi gli abitanti del quartiere, stremati dalle continue angherie subite dalla comunità sinti e rom della zona: "Siamo pronti alle barricate. Stufi di pagare per i delinquenti".
L'assessore alla Casa e Housing Sociale di Regione Lombardia, Alan Rizzi, ha espresso la sua vicinanza al quartiere e alla vittima: "Atto gravissimo che non può rimanere impunito. Sono fiducioso del lavoro che svolgeranno le Forze dell'Ordine. Occorre dare un segnale immediato di legalità". L'assessore ha sottolineato che "la riqualificazione dei caseggiati rischia di risultare vana se non si inizia subito con un lavoro meticoloso di giustizia sociale". Un'azione che deve partire "liberando il quartiere dai delinquenti, per bloccare quei traffico e quel senso di anarchia cui ci siamo tristemente abituati. Gli alloggi occupati da questi personaggi devono essere riassegnati subito alle persone perbene".
A Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Partito democratico a Milano, e candidata per la Camera nella lista plurinominale della Circoscrizione Milano-Monza, che ha strumentalmente attaccato il centrodestra e la Regione Lombardia sulle case popolari, ha replicato Samuele Piscina, che ha definito "surreali" le parole della dem. Il consigliere comunale di Milano in forza Lega ha evidenziato come "Regione Lombardia ha stanziato 1,2 miliardi in per gli interventi sulle case Aler, sia infrastrutturali che sociali". Tuttavia, ha proseguito Piscina, "Regione Lombardia, al contrario del Comune di Milano, non ha poteri per intervenire in compiti di polizia giudiziaria e, a oggi, per liberare le case occupate e quindi ristrutturarle può avvalersi unicamente delle forze dell'ordine, sottorganico e con numerosi problemi di sicurezza da gestire nella città più insicura d'Italia, anche a causa delle politiche del Pd".
Davanti a questa fattispecie che, di fatto, limita l'azione della Regione che non può agire in autonomia, Samuele Piscina sottolinea: "Se realmente il Comune e il Pd volessero fare qualcosa per il bene dei cittadini, come abbiamo già più volte richiesto, dovrebbero garantire l'apporto della polizia locale nell'effettuare gli sgomberi negli alloggi Aler,
proprio come già avviene negli stabili MM, attraverso un protocollo d'intesa firmato tra le parti. A tal proposito, ricordo che in Consiglio Comunale giace una mia mozione in attesa di essere discussa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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