"Io non penso a niente di diverso dal fare il sindaco di Milano. L'idea di ricandidarmi è un'ipotesi molto solida". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine de “Linkiesta Festival”, in corso al teatro Franco Parenti Milano.
Una risposta indiretta a quanti chiedono se in futuro il primo cittadino si impegnerà in politica a livello nazionale. Lo stesso Sala, infatti, ha dichiarato di avere "un profilo adatto a Milano”. Allo stesso tempo, il sindaco si chiede se il suo profilo “fuori dai confini milanesi, possa andare bene oppure prevarrebbe un modo di fare politica lontano dalle mie capacità”.
Sala ammette anche di avere qualche dubbio se proprio lui possa essere il punto di riferimento di una ampia coalizione progressista perché “una persona si può immaginare leader solo se ha una piattaforma di idee e un gruppo che lavori con lui e che ha la volontà di fare quel salto. Io al momento non ho risposte”. Per questo, ora “penso a Milano e non mi muoverei, perchè il potere per il potere non è una cosa che mi attrae. Non vado in una realtà dove non posso dare un contributo".
Nonostante le sue perplessità su un ruolo politico nazionale di primo piano, Sala non risparmia pesanti attacchi al centrodestra soprattutto in merito alla vicenda della “commissione Segre”: "O una certa destra cambia approccio o, in termini di costumi e cultura, si va in una direzione che non riesco a definire italiana. E ce l'ho più con Forza Italia, che si è astenuta sulla commissione Segre che con Lega, che ha sempre avuto posizioni un po’ così: ci sono sindaci di cui c'è da vergognarsi. I sindaci hanno varie stelle polari per tutti però la prima è la Costituzione".
Il sindaco, inoltre, rispondendo a una domanda riguardo l'incontro tra senatrice a vita e Matteo Salvini ha affermato di sperare che “Liliana Segre abbia un po’ incalzato Matteo Salvini perchè cambi atteggiamento. Altrimenti è un finto volersi bene. Ma qui non c'è da volerci bene qui". Sala ha poi annunciato di "aver invitato il 10 dicembre quanti più sindaci possibili, per sfilare a testimonianza della nostra vicinanza e per difendere i nostri valori".
Il primo cittadino di Milano ha speso anche qualche parola sulla vicenda del nuovo stadio dicendosi sicuro che la trattativa con le squadre per il nuovo impianto non parta in salita. “Ovviamente, come tutte le cose complesse, merita tempo e attenzione, ma il nostro atteggiamento è tutto meno che provocatorio. Diciamo alle squadre che le trattiamo come qualunque imprenditore o privato che vuole fare una iniziativa immobiliare su Milano".
Sala sottolinea che"offrire il Pgt vuol dire offrire 90mila metri quadrati, oggettivamente non poco. Mi pare un principio di equità".
Sulla possibilità che Inter e Milan decidano di andare a investire sull'area ex Falck di Sesto San Giovanni, Sala ha affermato che se accadesse significa che lì ci sono condizioni tali per cui potranno costruire molto di più “sarà una loro libera scelta, spiacevole per noi, ma non è che per lo spauracchio di Sesto possiamo concedere condizioni al di là di quelle che concederemmo a qualunque operatore desideroso di fare iniziative su Milano".
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