"Miliardi e interessi, così si spacca la Silicon Valley"

Il segretario di AssoCyber Andrea Venanzoni: "Nella guerra sull'Ia pesa anche il ruolo di Pechino"

"Miliardi e interessi, così si spacca la Silicon Valley"
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Andrea Venanzoni è segretario generale di AssoCyber, l'associazione per la sicurezza digitale di Confcommercio, e autore di «Tecnodestra. I nuovi paradigmi del potere» (Signs Publishing) in uscita a marzo.

Elon Musk si è proposto di acquistare OpenAI. Cosa c'è dietro la mossa del capo di Tesla?

«Per due motivi. Il primo è la rivalità con Sam Altman, che c'è da quando nel 2019 Musk ha lasciato OpenAi, che aveva contribuito insieme a fondare. Doveva essere no-profit e open source ma, secondo Musk, Altman avrebbe tradito questi due principi. C'è poi un secondo motivo: la partnership molto stretta che OpenAi ha, da un anno e mezzo, stretto con Microsoft e con la quale ha un progetto del valore di oltre cento miliardi di dollari per creare un mega data-center per l'intelligenza artificiale».

Quindi l'obiettivo finale è sbarrare la strada a Microsoft?

«Sì, ma non è solo un'operazione contro Bill Gates. Quella di Musk è infatti una mossa che ha anche importanti implicazioni politiche. Microsoft, come Google, investe molto sull'Intelligenza artificiale utilizzando una forte presenza in Cina. I numeri sono chiari: oltre 7mila ingegneri dislocati nel sud-est asiatico con una prevalenza nel Paese del Dragone. La stessa Google nel 2017 ha aperto un laboratorio a Pechino sullo sviluppo dell'Ia volendo servirsi di talenti matematici e ingegneristici cinesi».

Una cosa che ovviamente non può piacere a Trump...

«E nemmeno a quella parte di Silicon Valley che lo sostiene, come ad esempio Peter Thiel, uno dei finanziatori di OpenAi nel 2015. È una questione geopolitica».

La Silicon Valley è quindi diversa rispetto a come la immaginiamo...

«C'è anche una Silicon Valley fuori dalla Silicon Valley. Si tratta di società legate all'innovazione tecnologica che hanno avuto lì il loro passato ma che poi hanno fatto fortuna altrove. La stessa Palantir di Thiel nasce a Palo Alto ma ora si trova a Denver. Sono aziende che poi hanno scelto l'America profonda e rappresentano un modello alternativo. Anche politicamente».

Qual è l'obiettivo di questa Silicon Valley alternativa?

«In una recente lettera agli azionisti di Palantir, il Ceo Alexander Karp cita Samuel Huntington e dice che società come la sua sono l'argine contro la disgregazione dell'Occidente e, soprattutto, che quest'ultimo si è basato su una superiore organizzazione della forza, che è un'idea culturale e antropologica.

Queste società hanno una missione filosofica e antropologica e lo stesso Musk, seppur in modo più sfumato, ha assorbito questa idea. Il fatto che OpenAi possa avere dei legami con la Cina preoccupa molto questo ambiente».

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