Minacce di morte alla Meloni. "Sicura di tornare da Caivano?"

La premier va sul luogo degli stupri nel Napoletano e sfida le intimidazioni dei «professionisti del reddito»

Minacce di morte alla Meloni. "Sicura di tornare da Caivano?"
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Andare a metterci la faccia, nonostante le minacce di morte e il clima infuocato. La linea della Meloni è chiara: «Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo governo non farà passi indietro». La visita di oggi al Parco verde di Caivano, una delle principali zone forgiate da illegalità e abbandono, assume un significato ancora più importante all'indomani delle intimidazioni che sui social hanno investito la premier. «Io ti consiglierei stai a casa, 160mila famiglie sono rimaste senza rdc e senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?»; «Speriamo rimani morta a Caivano»: sono alcuni dei messaggi scritti su Facebook. C'è chi si è augurato poi che la Meloni vada via da lì «con qualche ammaccatura così capisce i guai che ha fatto». Sono minacce legate a doppio filo con l'abolizione del reddito di cittadinanza e che arrivano il giorno dopo il corteo di protesta a Napoli proprio contro l'eliminazione della misura grillina.

Tutti i partiti politici, compreso Pd e M5S, hanno espresso solidarietà al presidente del Consiglio. «Messaggi di intimidazione, di istigazione all'odio e alla violenza non devono trovare alcuni spazio in una democrazia e troveranno sempre la più ferma condanna da parte di tutto il Partito democratico», ha dichiarato la segretaria dem Elly Schlein. «Come Movimento continueremo a lavorare costantemente affinché le contestazioni e le critiche non sconfinino mai nell'odio, nell'intolleranza e nella violenza», ha detto Giuseppe Conte.

Ma l'allerta resta altissima, complice anche il combinato disposto che agli episodi di stupri di gruppo nei confronti delle due cuginette minorenni ha visto aggiungersi il caos legato alla fine dell'assistenzialismo in una delle regioni che ne hanno più beneficiato. Oggi la premier a Caivano visiterà l'Istituto Superiore «Francesco Morano», Parco Verde, e la chiesa di don Patriciello. Il presidente del Consiglio dovrebbe poi annunciare alcuni provvedimenti per contrastare l'illegalità e per dare un segnale forte. Domani sempre a Caivano, ci sarà poi una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal Prefetto di Napoli e a cui parteciperanno il Procuratore di Napoli, il Procuratore del Tribunale per i minorenni e il Dirigente scolastico regionale. Un altro segno tangibile in un territorio in cui nel 2023 i Carabinieri hanno effettuato 225 arresti e 408 deferimenti principalmente per reati in materia di stupefacenti. In settimana è prevista anche una riunione per discutere del pacchetto sicurezza.

I casi di violenza sessuale balzati alle cronache in realtà hanno solo accelerato un percorso già pianificato e intrapreso dal governo con un piano che prevedeva una «bonifica» delle principali zone franche del Paese con nuovi agenti sul territorio e la creazione di strutture di aggregazione. Proprio per questo si punta a destinare parte del centro polifunzionale in cui è stata perpetrata la violenza sessuale nei confronti delle due minori - oggi vandalizzato e posto sotto sequestro preventivo - a palestra della legalità.

«È fondamentale rafforzare i presidi di sicurezza sui

territori e contrastare le situazioni di marginalità e degrado urbano e sociale che purtroppo sono terreno fertile per le violenze e i soprusi». ha dichiarato al Giornale il sottosegretario al Ministero dell'Interno Wanda Ferro.

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