Minacce a Pogba con il mitra. E lui ha pagato 100mila euro

Indagano i pm di Torino: Paul avrebbe ceduto al ricatto di tre persone che lo avevano avvicinato con un fucile d'assalto

Minacce a Pogba con il mitra. E lui ha pagato 100mila euro

Più delle prime partite di campionato con la maglia della Juventus, che forse dovrà saltare per una lesione al menisco della gamba destra, a preoccupare il fuoriclasse del calcio Paul Pogba è il match che si è aperto in procura contro il fratello maggiore Mathias.

La vicenda ha risvolti che sembrano usciti dalla penna di uno sceneggiatore, per un film che potrebbe intitolarsi «Fratelli coltelli». Tutto ha inizio nella numerosa e - all'apparenza unita - famiglia dei Pogda che ruota intorno al suo campione Paul, diretto dalla mamma avvocato Yeo Moriba. La donna mai avrebbe pensato che il caso più importante della sua carriera sarebbe stato la difesa del figlio adorato Paul dal suo primogenito Mathias, per una storia fatta di ricatti, estorsioni e minacce. Reati sui quali, dopo l'apertura di una indagine in Francia ad agosto, è stato avviato un fascicolo anche presso la procura Torino. La faida familiare è diventata di dominino pubblico dopo che Mathias ha diffuso un video in quattro lingue dove annuncia «grandi rivelazioni su suo fratello Paul Pogba e la sua agente Rafaela Pimenta», che ha appena rilevato l'azienda da Mino Raiola, scomparso recentemente. Il fratello spiega che «il mondo intero» doveva stabilire se Paul meritasse davvero ammirazione.

Immediata la reazione del centrocampista che ha denunciato minacce e tentativi di estorsioni da parte di una banda organizzata, in un comunicato firmato dai suoi legali e dal procuratore. Senza giri di parole la mamma-avvocato ha già emesso il suo verdetto: «Le recenti dichiarazioni di Mathias Pogba sui social network non sono purtroppo una sorpresa e si aggiungono alle minacce e ai tentativi di estorsione». Reati che il calciatore avrebbe subito fin da marzo, quando la Francia ha ospitato la Costa d'Avorio e il Sudafrica per una partita amichevole e Paul Pogba aveva colto l'occasione per far visita alla sua famiglia a Lagny-sur-Marne. L'incontro si è però trasformato in un incubo: alcuni amici lo avrebbero trascinato in un appartamento per rinfacciargli di non averli aiutati finanziariamente da quando è diventato un giocatore professionista, chiedendo in cambio della «protezione» datagli in tutti questi anni, 13 milioni di euro. Nella banda di ricattatori anche uomini incappucciati e armati. Il Campione del Mondo 2018 ha detto agli inquirenti di aver più volte visto i suoi ricattatori: ad aprile a Manchester e il 14 luglio nel centro di allenamento della Juventus, dove avrebbe riconosciuto Mathias. Alla Continassa, dove sorge l'Allianz Stadium, infatti, due persone di nazionalità francese avrebbero provato a incontrarlo, ma senza riuscirci.

Il «fratello-coltello» - calciatore attualmente senza ingaggio - avrebbe accusato il minore di non averlo mai aiutato economicamente e per questo sarebbe pronto a screditarlo agli occhi del mondo, rendendo pubblici gli audio messaggi telefonici in cui il fuoriclasse chiede ad un sedicente stregone di gettare il malocchio su Kylian Mbappé, punta del Paris Saint Germain e compagno di squadra di Paul nella Nazionale francese.

Il giocatore juventino ha rigettato ogni accusa, spiegando però agli inquirenti di aver già consegnato ai suoi ricattatori centomila euro, accettando di firmare un documento con il quale si impegnava a pagare il resto della somma pretesa e accettava la presenza costante al suo fianco di un uomo chiamato «Babacar». Ma non bastato a lasciarlo in pace.

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