Personcine perbene i Casamonica. Dopo l'annuncio di Salvini su un nuovo censimento dei rom per mandare via gli irregolari e tenere quelli con cittadinanza italiana, e nel giorno in cui Roberto Spada, che dette una testata a un giornalista Rai il 7 novembre scorso ad Ostia, viene condannato a sei anni di galera con riconoscimento dell'aggravante mafiosa, arriva la reazione di Angela Casamonica. Lei, italiana e di origine rom, intervistata dall'agenzia Dire, minaccia il ministro dell'Interno: «Salvini non mi fa paura, con noi deve rigare dritto, non dire che viene a cacciare le persone. Noi siamo nati qua, Salvini ci vuole cacciare? Non lo può fare. Prima di parlare di noi si deve lavare la bocca. Non siamo criminali, abbiamo lavorato sempre: siamo commercianti di cavalli, ora vendiamo macchine. Sono gli italiani che rubano, ammazzano, spacciano».
Ma il ministro dell'Interno vuole avere un quadro chiaro sulla situazione dei rom in Italia e replica: «Mi minacciano e mi invitano a rigare dritto? Non mi spaventano, anzi mi danno ancora più forza per riportare ordine, legalità e giustizia in Italia».
La Casamonica insiste: «Siamo rom ma nelle roulotte ci vivevamo cinquant'anni fa, oggi abbiamo case guadagnate col sudore delle nostre famiglie». Di quale sudore si tratti non è del tutto chiaro visto che i Casamonica fanno fatica solo quando devono pestare qualcuno, dimostrando allo Stato chi è il più forte.
Lo ignorano, quando si tratta di dettare legge all'interno dei loro territori. Lo sbeffeggiano quando riescono ad accaparrarsi case popolari da 7,75 euro al mese. Da cinquant'anni spadroneggiano nella Capitale soprattutto nella zona est della città: quella che oltre la basilica di San Giovanni in Laterano, seguendo la via Appia Nuova e la Tuscolana, attraversa i quartieri del Tuscolano, di Don Bosco, di Cinecittà e della Romanina fino a raggiungere i Castelli Romani. Dal 2000 i Casamonica sono uno dei gruppi criminali più potenti di Roma. Possono contare su un patrimonio di decine di milioni di euro e un esercito di un migliaio di uomini. Dove anche le donne ricoprono ruoli di rilievo.
Estorsione, usura, ricettazione, traffico di droga e di veicoli, truffe sull'Iva, le loro attività preferite. Arrivano a Roma dall'Abruzzo, negli anni Sessanta. Fanno affari con la 'ndrangheta, la camorra e la banda della Magliana. I matrimoni sono l'occasione per imparentarsi con altri clan: i Fasciani, i Senese, gli Spada, i Di Silvio. Un tratto caratteristico dei Casamonica è il gusto per il lusso: Ferrari, Rolls Royce, Bentley, ville stile Gomorra arredate con oro e marmo. Un lusso da ostentare durante matrimoni, fidanzamenti e funerali.
Come fecero nell'agosto del 2015 per le esequie show di Vittorio Casamonica con tanto di carrozza d'epoca trainata da sei cavalli, petali di rosa lanciati da un elicottero, musica de Il Padrino. E sull'immagine del defunto la scritta «Re di Roma». Messaggio forte e chiaro su chi comanda.
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