"Minacciato dagli anti-siero, ma giusto reintegrarli"

Il sottosegretario: "Emergenza finita, è il tempo della fiducia. Ora gli asintomatici al lavoro"

"Minacciato dagli anti-siero, ma giusto reintegrarli"

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute ed esponente con Noi per l'Italia, gli insegnanti No Vax rientrano in classe. Brucia un po' la sconfitta?

«Io sono stato più volte minacciato dai No Vax e per molti mesi ho viaggiato sotto scorta. La mia posizione è stata chiara contro chi ha deciso di non vaccinarsi per scelta. Ma è decaduto l'obbligo, le regole si applicano fino a che ci sono. E questo significa anche accettare di reintegrare gli insegnanti che devono però ringraziare la generosità dell'intera collettività che si è vaccinata e ha creato una grande barriera contro il Covid».

È una pacificazione?

«Dobbiamo pensare di tornare ad una normalità. I contagi zero sono un obiettivo irrealizzabile. Con il virus bisogna convivere. Ci sono ancora molti contagiati, la pandemia non è scomparsa ma la pressione sui nostri ospedali è si è allentata. Quindi non si devono trascurare le precauzioni: prudenza sì, paura no. Bisogna veicolare messaggi di positività e tornare a scuola senza restrizioni per alunni e docenti è un elemento fondamentale di normalità».

Ci sono questioni in sospeso da risolvere. Come la gestione degli asintomatici.

«Anche se le mie parole faranno litigare i virologi sostengo che ora bisogna fare un ultimo sforzo e modificare le regole dei contagiati. La durata dei positivi con sintomi va ridotta e gli asintomatici non devo più stare a casa. Con una mascherina Ffp2 possono tranquillamente andare a lavorare. Altrimenti se i contagi dovessero risalire ci ritroveremmo in un lockdown generale a nostra insaputa».

L'obiezione è che si andrebbe incontro al rischio di una larga diffusione del virus.

«Questa variante non crea effetti devastanti come le precedenti, non colpisce i polmoni e non spedisce molti in terapia intensiva anche perché la popolazione è ampiamente immunizzata. Quindi è sbagliato pregiudicare il presente per paura del futuro. Sfruttiamo al massimo questo momento di positività. Chi oggi preannuncia scenari apocalittici diffonde una fake news».

Se arriva una nuova variante più insidiosa?

«Abbiamo due anni di esperienza. La gestiremo e chiunque sarà al governo dopo di noi dovrà essere pronto. Per il momento non mi spaventa vedere gente che si infetta ma non finisce in ospedale. Passare dalla fase pandemica a quella endemica significa anche accettare scenari intermedi».

In autunno bisognerà fare la quarta dose.

«Il compito della politica è quello di rinnovare la fiducia della scienza. La prossima campagna sarà compresa dai cittadini che ormai hanno molta più consapevolezza di quanto si immagini riguardi ai rischi del Covid».

Green pass e obbligo vaccinale ormai sono retaggio del

passato?

«Sono strumenti sicuramente archiviati. Nella vita c'è il momento in cui devi chiedere tanto com'è stato fatto negli scorsi mesi, ora è il momento di dare fiducia alla gente, lanciando segnali di normalità».

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