Caso Boccia, Sangiuliano: "Avevamo una relazione. Ho dato le dimissioni: respinte"

Il titolare della Cultura al Tg1: "Non sono ricattabile". La Boccia insiste con i post allusivi e lo contesta: "Iniziamo a dire bugie!"

Caso Boccia, Sangiuliano: "Avevamo una relazione. Ho dato le dimissioni: respinte"
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«Mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia» si difende il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al centro di un polverone mediatico per il caso della consulenza mai formalizzata all'imprenditrice- influencer Maria Rosaria Boccia, in un'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. Confermando quanto già anticipato nel colloquio con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: lo Stato italiano non ha pagato viaggi e hotel per Maria Rosaria Boccia. Sangiuliano rivela di aver «rassegnato le dimissioni nelle mani del premier che le ha respinte». Il titolare alla Cultura, nella lunga intervista, ribatte punto per punto, con carte alla mano, alle contestazioni. «Guardi direttore dice Sangiuliano - prima di iniziare questa conversazione io l'ho fatta accedere al mio telefono cellulare con la mia banca e lei ha potuto vedere con i suoi occhi: questo è un biglietto di un treno fatto da me per Milano quando siamo stati alla Pinacoteca, questi sono gli aerei per Taormina pagati da me sulla mia carta di credito personale. Sono tracciatissimi». Il ministro si commuove quando però deve ammettere: «Tra me e la Boccia c'era un rapporto personale, di tipo affettivo. Una relazione. È una cosa che mi pesa molto dirlo. Ma voglio ribadire che non sono ricattabile». Non trattiene le lacrime quando deve chiedere scusa alla moglie, a Giorgia Meloni e a tutti i suoi collaboratori. E su eventuali nuove rivelazioni Sangiuliano ammette: «Potrebbero uscire nuove chat sul nostro rapporto affettivo, nulla di più». Il ministro però evoca l'ipotesi di un complotto, «perché - spiega Sangiuliano ho avuto il sospetto, a fine luglio, che fossi registrato. È stato uno dei motivi della rottura della relazione». «Il momento dell'incontro - ricorda Sangiuliano - avviene durante la campagna elettorale per le Europee a un evento a Napoli. Quando il rapporto si è tramutato in relazione Sangiuliano, temendo un conflitto d'interesse, dà ordine agli uffici di non completare l'iter per la nomina». «Boccia - è sicuro Sangiuliano non ha mai avuto accesso a documenti riservati e sensibili si è occupato di menu e gadget per il G7 della Cultura». Conferma infine che la voce a cui fa riferimento Boccia che avrebbe bloccato la nomina «potrebbe essere stata quella della moglie». Risponde in tempo reale, dai suoi profili social, Maria Rosaria Boccia: «Iniziamo a dire bugie», recita la prima storia pubblicata su Instagram mentre su Rai 1 va in onda l'intervista al ministro. E poi: «Su questo terreno non sono ricattabile». Un botta e risposta che non ferma il pressing dell'imprenditrice napoletana su Sangiuliano. E che continua a colpi di documenti, minacce di diffusione di conversazioni e video catturati con una videocamera piazzata sugli occhiali, foto e messaggi ambigui. E in alcuni casi anche con sfottò. Poco prima dell'intervista del titolare alla Cultura al Tg1, l'ex assistente ha postato sulle proprie storie Instagram la grafica di una scatola di pop corn e il messaggio: «Tutto arriva per chi sa aspettare...». Mentre in rete gli amici di Boccia hanno lanciato l'hashtag IostoconMariarosaria. Sono tutti indizi che portano a una regia precisa, scientifica, per tenere il ministro sotto scacco. Prima dell'intervista al Tg1 il ministro ha chiarito l'equivoco colitico che rischiava di crearsi con il vicepremier Matteo Salvini: «Noto con rammarico che un mio ampio ragionamento sull'obbligo che noi abbiamo di utilizzare per i nostri spostamenti solo auto poste a tutela dell'autorità, per cui chi ti accompagna deve essere con te, è stato travisato. Non era certamente mia intenzione attaccare l'onorevole Salvini di cui ho massima considerazione e i cui comportamenti da sempre per me sono irreprensibili», riferisce una nota del ministro. Il precedente. La Stampa aveva riportato ieri un virgolettato di Sangiuliano in cui si faceva riferimento all'uso dell'auto blu di altri ministri in compagnia delle fidanzate.

«Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?». L' incidente con Salvini è chiuso e archiviato. Resta però il tema di una campagna incessante, senza tregua, di spifferi e gossip per mettere Sangiuliano spalle al muro.

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