“Secondo me, oggi il Pd è una camicia troppo stretta per Renzi: non gli consente di coinvolgere adeguatamente il centro liberale”. L’alfaniano Enrico Costa, fresco di nomina a ministro degli Affari Regionali, getta la maschera e profetizza la morte del Pd a favore del Partito della Nazione. “Con questa legge elettorale il Pd non consentirà a Renzi di raggiungere tanti potenziali elettori”, spiega in un'intervista a Libero, il ministro Costa secondo cui “le elezioni si vincono al centro ed è al centro che Renzi deve rivolgersi”.
E sul futuro dell’Ncd non esclude che possa cambiar nome, lasciando per strada il termine ‘destra’. “Quello che conta è che i principi liberali rappresenteranno la stella polare”, sottolinea augurandosi la nascita di un partito che riunisca “le forze moderate che non si riconoscono nel Pd e nei radicalismi della Lega”. Il sogno di Costa è creare “un soggetto politico unitario, innovativo, che non rappresenti la somma algebrica delle sue componenti ma coinvolga la società civile, le forze economiche, le categorie produttive, le associazioni, il mondo delle professioni e tanti altri”. Se restare in piedi l’Ncd, Costa è sicuro che supererebbe la prova delle urne : “Nel Parlamento e nel Paese i moderati sono tantissimi”, assicura.
Il ministro Costa, che ha anche la delega sulla famiglia, canta vittoria sulle unioni civili e dice: “Spero che sul tema Pd e Ncd possano trovare la sintesi. Per reggere all' urto della storia certe leggi non devono essere approvate con escamotage o numeri risicati ma vanno costruite su principi condivisi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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