Vaccini, dad e lavoro. Ecco il piano del ministro per la disabilità

Vaccini, dad e barriere architettoniche. Il ministro per la disabilità, Erika Stefani, in questa lunga intervista, ci illustra i principali interventi della sua azione di governo

Vaccini, dad e lavoro. Ecco il piano del ministro per la disabilità

Vaccini, dad e barriere architettoniche. Il ministro per la disabilità, Erika Stefani, in questa lunga intervista, ci illustra i principali interventi della sua azione di governo.

Quando ha saputo che le sarebbe stato affidato il ministero della disabilità qual è stata la sua prima sensazione? Si sente addosso la responsabilità di farsi portavoce di una fascia sociale spesso trascurata?

"Per me è stato un onore ed una emozione avere questo incarico e di poter seguire una tematica così complessa e delicata. Cercherò di fare il possibile: l'obiettivo è far valere un approccio trasversale e coordinato tra i diversi ministeri sul tema delle disabilità. Con la collaborazione - che certo fino ad oggi non è mancata - si può fare molto. Lo scopo è fare in modo che in ogni settore, in ogni azione di governo, sia messa al centro l'inclusione".

C'è chi sostiene che il suo ministero, essendo un dicastero senza portafoglio, possa essere solo un 'contentino' inutile e che, anzi, possa accentuare la ghettizzazione dei disabili. Non bastava il ministero delle Pari Opportunità?

"Il ministero delle Pari Opportunità ha un suo binario e di certo su molti temi ci coordineremo, ma io seguo una tematica che ha delle caratteristiche particolari. Un esempio su tutti: nella partita dei vaccini - ancora in corso - abbiamo ottenuto la priorità per le persone con disabilità nelle raccomandazioni, poi ribadita, da ultimo, nell'ultima ordinanza firmata dal commissario Figliuolo. Penso inoltre all'ottenimento della possibilità di accesso fin dentro i reparti ospedalieri dei famigliari delle persone con disabilità nel caso di ricovero di queste ultime. E aggiungo anche, tra i recenti risultati ottenuti, l'avvio della acquisizione da parte della struttura commissariale delle mascherine trasparenti utili alla lettura del labiale per le persone sorde e con ipoacusia. Come fatto in queste, ed altre, occasioni, continuerò a stimolare un'azione sinergica con i colleghi di governo affinché siano fatti valere i diritti delle persone con disabilità, in modo omogeneo e su tutto il territorio".

In questi primi mesi del suo mandato, ha già individuato quali siano le priorità dei disabili italiani?

“Le priorità sono tante: per alcune priorità stiamo agendo nell'immediato, per altre occorrerà un orizzonte temporale maggiore. Per questo ci muoviamo, passo passo, con l'obiettivo di affrontare in primis le questioni più urgenti, come le vaccinazioni, l'effettività della inclusione scolastica, poi a seguire il contrassegno Cude per agevolare gli accessi nelle ZTL senza gli usuali aggravi burocratici, l'abbattimento delle barriere di comunicazione per i sordi tramite la sottotitolatura ed il riconoscimento della Lingua dei segni italiana. Abbiamo anche attivato un tavolo sul progetto di vita individuale, articolato grazie a un percorso multidisciplinare e a una rete di persone che costruiscano risposte in base alle esigenze: le persone con disabilità devono poter fare una scelta consapevole, sulla base delle proprie capacità lavorative e dei propri desiderata".

In questo periodo di pandemia, i disabili sono stati i più penalizzati dalla Dad. Cosa si può fare per migliorarla?

"Siamo consapevoli delle profonde difficoltà che hanno affrontato, e che stanno affrontando, soprattutto in questo periodo, i giovani. Per chi ha disabilità le difficoltà sono ancora maggiori, in particolare per i ragazzi con autismo e le rispettive famiglie. Per questo lo stesso Ministro Bianchi, insieme con noi, ha reputato che fosse opportuna la presenza in classe per i ragazzi con disabilità, con alcuni dei loro compagni. Questa è inclusione. La dad, per i ragazzi con disabilità, è a volte poco adatta".


Sul versante scuola, avete previste nuove assunzioni di insegnanti di sostegno?

"In merito agli insegnanti di sostegno, occorre pensare oltre al numero degli stessi, anche la formazione e soprattutto la continuità didattica perché, nel momento in cui ogni anno il docente cambia, possono esserci ripercussioni negative sul percorso della formazione del ragazzo che, anzi, corre il rischio di fare dei passi indietro. Su questi temi ho già avuto modo di confrontarmi col ministro Bianchi che si è mostrato molto sensibile al problema".

A che punto siamo nella vaccinazione dei disabili, dei caregiver e dei cosiddetti 'estremamente vulnerabili'?

"Il piano sulla vaccinazione è un tema complesso ed articolato, che, vista la difficoltà, ha presentato degli intoppi anche sulle piattaforme di prenotazione che sia i presidenti di Regione sia il bravissimo generale Figliuolo cercano di risolvere rapidamente. Io sto monitorando la situazione delle Regioni. È chiaro che l'efficienza vaccinale deve fare il paio con la disponibilità dei vaccini. Per quanto riguarda i caregiver, le raccomandazioni in materia di priorità prevede la vaccinazione anche degli stessi unitamente al famigliare con disabilità, ma ci sono ancora spazi di miglioramento nelle procedure".

Secondo lei, l'Italia come può ridurre il gap con il resto del mondo sul fronte della mobilità dei diversamente abili e delle barriere architettoniche?

"Scontiamo una progettazione urbanistica che per troppo tempo non ha tenuto conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità e anche dalla stessa complessità urbanistica di molte nostre città, tra vincoli di tutela e patrimonio storico-architettonico. L'abbattimento delle barriere architettoniche non è quindi solo una questione di fondi. Ciò premesso, ho già avviato interlocuzioni col ministro Giovannini, per parlare delle necessità infrastrutturali per l'eliminazione delle barriere architettoniche e per dare impulso ai Peba"

Prevede che sia possibile un aumento delle pensioni d'invalidità e delle indennità di accompagnamento?


“È sicuramente un punto fondamentale e alla nostra attenzione, che passa attraverso la garanzia di nuove e importanti risorse per la disabilità. Un punto che va sviluppato in sinergia con i ministeri del Lavoro e delle Finanze. Va ampliata la platea dei beneficiari dell'aumento delle pensioni, così come stabilito da una recente sentenza della Consulta. Dal mio punto di vista, inoltre, l’aumento delle pensioni di invalidità deve andare di pari passo con una riforma organica dell’intero sistema del Welfare. Ed è ciò che sto sollecitando in seno al governo”.


Quanti disabili hanno perso il lavoro per colpa della pandemia e cosa si può fare per favorire l'occupazione dei disabili?

"La pandemia ha impatto con gravissime conseguenze sul mondo del lavoro, penalizzando in particolare i lavoratori con fragilità. Per questo, nel recente decreto Sostegni abbiamo voluto da subito dare alcuni segnali, ad esempio rinnovando le tutele relative alla equiparazione dell'assenza dal lavoro (per rischio di contagio) al ricovero ospedaliero".


Quando vedremo un disabile presentare il programma del sabato sera di Raiuno?

"La Rai sta già

dimostrando attenzione sul tema e sta promuovendo l'uso della lingua dei segni e sensibilizza su questi temi. Mi piace pensare che in un futuro non remoto molte trasmissioni potranno essere condotte da persone con disabilità".

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