"Il ministro dell’Interno e il governo puntano tutto su quella che definirei una strategia della tensione comunicativa". Marco Minniti, intervistato da La Stampa, attacca l'esecutivo Conte che dipinge il fenomeno dell'immigrazione "come una continua emergenza".
"Ciò premesso, sulla vicenda della Sea Watch, le responsabilità non sono soltanto del governo italiano…", aggiunge l'ex titolare del Viminale che nei suoi 18 mesi da ministro aveva ridotto del 78% gli sbarchi. Minniti spiega che "Se l’Italia si è dimostrata piccolissima, l’Europa ha dimostrato di essere una piccola Europa" dal momento che nella nave Sea Watch si trovavano soltanto 42 migranti. Oggi, poi, nel Mediterraneo si vive una situazione completamente dicersa rispetto al recente passato. Prima "vigeva un sistema di ricerca e salvataggio coordinato dalla Guardia Costiera, le Ong avevano firmato un codice di condotta, c’erano Frontex, la Guardia costiera libica e una missione militare europea, Sophia. Oggi tutto questo, di fatto non c’è più". Secondo Minniti, nel caso Sea Watch, l'Europa sarebbe dovuta intervenire subito evitando di rispondere "con una logica piccina : io ne prendo 3 e tu ne prendi 4" perché la sfida ai nazional- populisti non si vince così.
Ma, precisa, subito dopo: "l'alternativa ai nazional-populisti non può essere accogliamoli tutti" e, in merito all'invito all'accoglienza si Papa Francesco sottolinea:"una forza riformista non può che declinarlo attorno a tre valori: umanità, libertà e sicurezza".
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