Così la minoranza Pd prova a mettere sotto scacco Renzi

La minoranza Pd punta ad allungare i tempi del congresso per rosolare meglio Renzi a cui chiede di dimettersi anche da segretario del partito

Così la minoranza Pd prova a mettere sotto scacco Renzi

Chiuso il capitolo sul nuovo governo, Matteo Renzi punta a celebrare il prima possibile il congresso del Pd. Dopo aver perso il referendum e la battaglia per il "voto subito", l'ex premier vuole ottenere subito una vittoria battendo gli avversari interni della sinistra dem.

L'obiettivo è concludere la fase congressuale in 45 giorni per poi tornare alle urne. L'iter inizierà domenica 18 quando l'Assemblea dem sarà chiamata a decidere, a maggioranza degli aventi diritto, se anticipare il congresso oppure no. La direzione a quel punto nominerebbe la commissione per il regolamento, ma la minoranza dem, come spiega Nico Stumpo, pretende "il rispetto delle regole". Tradotto chiede che Renzi si dimetta anche da segretario ma il politologo Salvatore Vassallo su Twitter assicura: "Non è necessario che Renzi lasci la segreteria per anticipare il congresso se l'assemblea condivide e non elegge un successore". "Lo statuto dice che il congresso viene anticipato se non c'è un segretario e non ne viene eletto un altro. Dunque, Renzi dovrebbe dimettersi. Lo vogliono cambiare? Lo hanno già fatto una volta per Renzi, la seconda sarebbe diabolico", replica l'esponente bersaniano che aggiunge: "Un Paese può andare a votare quando il premier è ancora in carica? No. Noi non siamo contrari al congresso ma chiediamo il rispetto formale delle regole", ribadisce.

Stumpo, al giornale.it, spiega anche che non si può celebrare il congresso se prima non è conclusa la fase del tesseramento. "Prima di votare voglio sapere quanti iscritti ci sono a Palermo, a Milano, a Napoli ecc... Senza considerare che a Roma non ne abbiamo nemmeno uno. Un partito può votare se non ha neanche un tesserato nella Capitale?", dice riferendosi al fatto che, dopo Mafia Capitale, ha chiuso vari circoli e annullato il tesseramento di molti iscritti.

Senza considerare che al momento "nessuna convocazione è ancora arrivata" e questo "a una settimana dalla data fissata da Matteo Renzi". In estrema sintesi, per la minoranza, se Renzi non si dimette, la fase congressuale deve partire a giugno per terminare in autunno. Un altro modo per 'rosolare' il segretario non più premier.

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