Matrix in prima serata. La prossima settimana il talk show di Nicola Porro su Canale 5 debutta in prima serata proprio nei giorni più cruciali e delicati della campagna elettorale. Lunedì, mercoledì e giovedì. Ed è anche la prima volta in assoluto per un programma politico di Canale 5 in questa fascia oraria. In sostanza, una scelta che consacra il format come il programma di informazione più autorevole delle reti Mediaset. «Queste puntate si intitoleranno Matrix Prime e saranno poi seguite da due seconde serate sia domenica che lunedì», spiega Porro mentre sta approntando le scalette di ciascuna puntata. «Non vogliamo certo fare una nuova versione delle vecchie tribune politiche», aggiunge sorridendo.
Quindi come saranno?
«Mescoleranno il fondamentale elemento di servizio pubblico con la logica della televisione commerciale».
Ad esempio?
«Abbiamo pensato di introdurre performance artistiche a inframmezzare le interviste e i servizi. Nella prima sera ci sarà Alessandro Preziosi a fare una lettura teatrale con la sua abilità di grande attore. Ma non c'è solo questo. Ogni sera avremo delle candid camera politicamente molto scorrette realizzate dal bravo Giorgio Montanini. L'obiettivo è di fare intrattenimento ma anche suscitare riflessione».
Però la politica resta ovviamente al centro.
«Non potrebbe essere diversamente. Ma cerchiamo di presentare i principali candidati in un modo diverso e fuori dagli schemi. Ad esempio racconteremo la giornata di ciascuno di loro vivendola in presa diretta».
A proposito, quali leader arriveranno a Matrix?
«Di Maio, Renzi, Berlusconi, Grasso ci saranno sicuro».
Ma non ci saranno confronti diretti.
«No, questa è una campagna elettorale senza confronti diretti, senza faccia a faccia. Il sistema sostanzialmente tripolare come quello italiano non lo consente».
Come sta andando la campagna elettorale?
«C'è una situazione liquida nella quale il leader vincente è quello che nella prossima settimana sarà in grado di parlare oltre i confini del proprio elettorato e raggiungere anche chi non ha deciso. Non è così incredibile che, tanto per fare un esempio, un elettore grillino possa decidere all'ultimo di votare per un altro partito. È una fase molto fluida e il segreto sarà proprio intercettare gli indecisi o chi può ancora modificare il proprio orientamento. Conta, in sostanza, il voto dell'ultimo miglio».
I toni della campagna elettorale si sono molto alzati negli ultimi giorni.
«Il paradosso è che in tv non ci sono scontri diretti, ma in piazza sì. Come si vede da quanto sta accadendo negli ultimi giorni. Si è voluto alzare i toni sull'antifascismo dando soltanto una scusa e una sorta di legittimazione a persone violente che non aspettano altro per fare del male e seminare panico».
Ci sono riusciti.
«Sono criminali che devono finire in galera. Le bombe carta piene di chiodi contro le forze dell'ordine mi sembrano più pericolose del saluto romano».
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