"Il miracolo di Berlusconi: Forza Italia resta centrale"

Partito soddisfatto perché la bandiera moderata sfiora il 10%. Il Cav: «Il voto boccia il governo con i 5stelle»

"Il miracolo di Berlusconi: Forza Italia resta centrale"

Se il quadro è questo, Forza Italia resta centrale. La soglia del 10% sembra vicina, i dati ballano sopra al 9%. Con la Lega in testa che domina il M5S in picchiata, addirittura sorpassato dal Pd e FdI che sale ma non troppo, Silvio Berlusconi è sempre più convinto che il momento del centrodestra sia vicino: la coalizione unita cresce, il progetto del polo sovranista non regge e la maggioranza di governo si ridimensiona molto.

Nella villa di Arcore il leader di Forza Italia, capolista in 4 delle 5 circoscrizioni, segue exit poll, proiezioni, risultati elettorali con pochi stretti collaboratori e con loro commenta: «Il voto è una bocciatura per il governo, cambiano i rapporti di forza, il M5S crolla e questo avvicina le urne. Perché Salvini dovrebbe andare avanti, per finire i 5Stelle del tutto? L'unica alternativa è la nostra coalizione, nessun'altra è possibile. Salvini e Meloni da soli non vanno da nessuna parte». Lo conforta anche il risultato in Piemonte, dove alle regionali gli italiani hanno scelto ancora una volta il centrodestra unito e lì il candidato-governatore è azzurro, Alberto Cirio.

A notte fonda la nota del partito commenta che il leader, in due settimane, «ha compiuto l'ennesimo miracolo». FI, è la convinzione, rimane «determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde. Chi si illudeva deve ricredersi». Si sottolinea che «l'oggettiva sconfitta dei 5 Stelle e il risultato della Lega confermano la possibilità e la necessità di costruire un'alternativa di centrodestra». Poi, l'accento sul Piemonte, come conferma del «carattere vincente della coalizione e dei candidati azzurri».

I dati non sono ancora certi, ma il Cavaliere ragiona su un bipolarismo che sembra tornare, il centrodestra da una parte e il centrosinistra di Pd e 5S, dall'altra, ma l'ultimo senza prospettiva di alleanza. Un risultato così, per lui, allontana ancor più i due partner di governo. Se la situazione rimanesse bloccata sarebbe lo scenario peggiore, per il leader.

Tutto, poi, si legge nel quadro del resto d'Europa, dove il pericolo sovranista è chiaro, dalla Le Pen primo partito in Francia a Orban che stravince in Ungheria, ma il Ppe di cui FI fa parte, pur in calo, si conferma primo gruppo all'Europarlamento, tra i conservatori in affanno e verdi e liberali che fanno boom. «Insomma - commentano tra gli azzurri - noi avremo più rappresentanti dei Republicains di Sarkozy».

L'ultimo tweet il Cavaliere lo posta con una sua foto al seggio milanese di via Scrosati: «Scegliere uno dei partiti di governo significa protrarre l'agonia del Paese, votare chi vuol spaccare il centrodestra significa spalancare le porte a un governo di sinistra tra Pd e M5S». Appare di ottimo umore, quando arriva a mezzogiorno, con la fedelissima Licia Ronzulli. Fa la fila per un quarto d'ora, tra i selfie dei fans. «Sono venuto qui - spiega- perchè ci sono stato per tanti anni con la mia mammina, sono un sentimentale». Dopo aver infilato la scheda nell'urna, il Cav si ferma per un'ora nel cortile con alcuni dirigenti azzurri, candidati e giovani del partito.

Al centro della penisola, molti chilometri più giù, il vicepresidente di Fi e capolista Antonio Tajani vota nel seggio di Fiuggi, con la moglie Brunella.

Fedele al suo profilo istituzionale, il presidente del Parlamento europeo saluta e stringe le mani a tutti, ma non fa dichiarazioni, solo un tweet sull'affluenza più alta degli ultimi 20 anni: «La campagna Stavoltavoto è stata un successo». Poi torna a Roma, per seguire i risultati elettorali nella sede di Fi a piazza San Lorenzo in Lucina.

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