Il miracolo che ha diviso le bimbe dalla testa unita

Gemelle siamesi di due anni separate con un intervento mai provato prima. Durato 18 ore

Il miracolo che ha diviso le bimbe dalla testa unita

Chissà se davvero Ervina e Prefina da grandi studieranno medicina come sogna questa mamma che assomiglia a Whoopi Goldberg d'inizio carriera. Intanto oggi è il momento di festeggiare. Di guardare alla vita con speranza che tutto andrà bene perchè il peggio è passato, perchè all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù lo straordinario intervento che hanno subito le ha finalmente separate una dall'altra. «Vorrei che diventassero dei medici anche loro per salvare altri bambini», dice la mamma piena di gratitudine. Si è messa in posa per la foto con le sue bambine in braccio una a destra e l'altra a sinistra, se le tiene strette strette, belle bellissime nei vestiti coloratissimi, sotto ai copricapi ancora i segni delle garze e delle bende, ma è passato un mese dall'intervento e finalmente si può dire: è andata bene. Indietro si sono lasciate i giorni di preghiera e di pensieri. La paura e l'angoscia, la speranza e la fiducia a scacciare le preoccupazioni. Oltre un anno di preparazione e di studio, sistemi di imaging avanzato e di simulazione chirurgica a sostenere le prove. Tre interventi delicatissimi. L'ultimo, la separazione definitiva, il 5 giugno scorso, con un'operazione di 18 ore e l'impegno di oltre 30 persone tra medici e infermieri. Si potrebbe chiamare un miracolo, di certo è un prodigio della scienza, eccellenza maiuscola della medicina italiana. È il primo caso in Italia - e probabilmente l'unico al mondo (in letteratura non sono descritte operazioni simili) - di intervento riuscito su una coppia di «craniopagi totali posteriori», una tra le più rare e complesse forme di fusione a livello cranico e cerebrale. Posizionate nuca contro nuca, avevano in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso.

A un mese di distanza le bambine stanno bene, hanno appena compiuto 2 anni e sono ricoverate nel reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale della Santa Sede in due lettini separati e vicini, insieme alla loro mamma che non le ha lasciate un attimo. Storia di provvidenza e di fede. Nel luglio del 2018 la Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, in missione in Centrafrica, nella capitale Bangui, per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica voluta da Papa Francesco. L'incontro con le gemelline appena nate, la decisione di farsene carico portandole a Roma. Un incontro che ha salvato la vita delle bambine. Ervina e Prefina erano venute alla luce pochi giorni prima, il 29 giugno, nel centro medico di Mbaiki, un villaggio a 100 chilometri da Bangui dove non esistono indagini prenatale: la scoperta che si tratta di una coppia di gemelle siamesi solo al momento del parto cesareo. La famiglia trasferita nella capitale e l'incontro provvidenziale. La mamma e le gemelline arrivano in Italia il 10 settembre 2018 nell'ambito delle Attività Umanitarie Internazionali dell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Il lavoro è lungo e pieno di insidie, c'è la neuroriabilitazione, gli studi sulla fattibilità delle procedure di separazione, i parametri neurologici e clinici sono nella norma. Tante cose in comune, ma non la personalità, diversa e distinta: Prefina giocherellona e vivace, Ervina più seria e osservatrice. Per farle conoscere, e riconoscere, anche attraverso il contatto visivo prima della separazione, viene utilizzato un sistema di specchi. Il 29 giugno hanno festeggiato 2 anni, guardandosi negli occhi, muovendo le manine a ritmo di musica, in braccio alla mamma.

Hanno superato operazioni difficilissime; le ferite impiegheranno del tempo a rimarginarsi; il rischio di infezione è ancora presente. Proseguono il programma di neuroriabilitazione ma i controlli post-operatori indicano che il cervello è integro. Un prodigio sì, ma col sapore del miracolo.

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