La moda corre al Pitti: lo sport diventa fashion

I nuovi capi di abbigliamento sono iper-tecnici e "intelligenti": si indossano in palestra e in ufficio

La moda corre al Pitti: lo sport diventa fashion
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In principio c'era l'abbigliamento sportivo oppure quello formale, due mondi distanti e spesso inconciliabili. Poi è arrivato il cosiddetto atleisure che è un vero compromesso storico tra la tuta da ginnastica e il completo in grisaglia da businessman.

Adesso siamo in una specie di Valhalla, ovvero la sala dei campioni nella mitologia vichinga, un luogo che la moderna religione dei social chiama Community. A dettare le tendenze sono infatti runner, biker e surfisti gente accomunata da un'oscura materia chiamata lifestyle che tocca tanti aspetti diversi: da come ci si veste a cosa si mangia e si beve, da quando ci si sveglia a quanti elettroliti devi ingurgitare per evitare dolorosi crampi ai muscoli delle gambe.

Si tratta di un fenomeno sociale cui l'edizione 107 di Pitti Immagine Uomo dedica uno spazio importante nella sezione chiamata I Go Out dedicata all'abbigliamento outdoor. Da qui ieri mattina alle 7 è partito un drappello di addetti ai lavori della moda per una corsa di 7 chilometri. «Pochi ma tutti in salita» puntualizzano i fondatori di Knees Up (letteralmente Ginocchia alte), lo spazio multifunzionale aperto nell'East End di Londra poco lontano da Victoria Park, uno dei parchi più amati dai runner che lo chiamano confidenzialmente Vicky Park.

In questo open space di 800 metri quadri si trova una selezione dei migliori brand di abbigliamento e accessori per correre (da Adidas a Saucony, da Soar a Your Friendly Runners) una caffetteria che oltre agli indispensabili caffé per chi si alza all'alba per macinare chilometri correndo, serve bevande enegetiche e piene di sali minerali. Non manca una sezione dedicata a libri e giornali specializzati tra cui un semestrale elegantissimo edito in Italia e L'arte di correre, il magnifico saggio di Murakami in tutte le lingue del mondo. Sulle dimensioni del fenomeno ci sono pochi dubbi visto che il Gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) ha comprato il marchio Satisfy Running per inserirlo nel suo lussuoso portafoglio di fashion brand, ma anche il mondo dei biker sta diventando sempre più importante e redditizio tanto che Remo Ruffini, Deus ex machina di Moncler, ha comprato il 25% di Pas Normal Studios, griffe danese per amanti delle due ruote.

Del resto proprio Pitti ha lanciato lo scorso giugno Be Cycle, un salone specializzato per il ciclismo. Un'altra potentissima community di sportivi è quella dei surfisti consegnati al mito dal film Un mercoledì da leoni di John Milius. Per loro anni fa è stata fondatala a Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto la RRD (Roberto Ricci Design) un'azienda di tavole da surf, windsurf e kitesurf che nel 1995 ha lanciato una bellissima linea di abbigliamento. Tra i pezzi più belli della collezione per il prossimo inverno un giubbotto con le cuciture a ultrasuoni. Da Valsport, marchio veneto di sneaker con 105 anni di storia si parla piuttosto di Manpo-kei, ovvero dei 10 mila passi che tutti dovremmo fare ogni giorno.

Per cui proprio loro che nel 1960 lanciarono la madre di tutte le scarpe da corsa oggi producono anche modelli con suola antiscivolo e tomaia decorata anche con inserti leopardati provenienti da scarti industriali oltre a un modello per le passeggiate invernali con interno in eco pelliccia.

Il marchio giapponese Hi Design specializzato in uniformi e abbigliamento da lavoro lancia invece l'abbigliamento autoriscaldante in caso di freddo e refrigerante se con l'attività fisica si suda. L'estrema sintesi di tutto questo movimento sta nella camicia Active di Xacus con cui puoi andare in palestra dopo un consiglio di amministrazione senza nemmeno passare dallo spogliatoio.

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