
«Utilizzo di atto falso», articolo 489 del codice penale: questa è l'ipotesi di reato con cui la Procura della Repubblica di Bari si prepara - appena dopo Pasquetta - a dare il via all'inchiesta sulla nuova vicenda che scuote il Partito democratico a Bari. È la storia che riguarda Carmela Fiorella, moglie di uno dei capicorrente del Pd pugliese, il consigliere regionale Filippo Caracciolo: che era anche capogruppo in Regione, fino a quando non si è dovuto dimettere perché rinviato a giudizio per corruzione. Sono le ultime puntate di uno stillicidio di vicende che ha portato Igor Taruffi, coordinatore nazionale del Pd, a riconoscere l'esistenza nel partito locale di una «conduzione chiusa e poco attenta ai temi di etica politica».
La buccia su cui scivola «lady Caracciolo» è il diploma di laurea che le ha consentito due mesi fa di venire assunta come capo delle risorse umane alla Aeroporti di Puglia. Un diploma falso («platealmente falso», si precisa in ambienti investigativi) perché la 38enne aspirante vi appare laureata in Economia e Management all'Università Aldo Moro di Bari. Peccato che, come rivelato nei giorni scorsi dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la Fiorella si sia invece laureata in Scienze dell'amministrazione, una laurea che non le avrebbe consentito di partecipare al concorso. Il diploma, evidentemente, è stato sbianchettato e ricostruito. Anche le firme del rettore e del direttore generale non corrispondono ai titolari in servizio all'epoca della laurea. A conquistare il posto, Carmela Fiorella era arrivata praticamente senza rivali, visto che le uniche due concorrenti erano state escluse per motivi burocratici dalla gara. Dopo l'articolo della Gazzetta e la presentazione di un esposto in Procura da parte dell'Università, la donna ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico «a tutela della mia famiglia», mentre l'azienda ha annunciato che si costituirà parte civile nei suoi confronti «a tutela dell'onorabilità dell'azienda». Più cauto il governatore Michele Emiliano, che «se dovessero emergere fatti rilevanti di qualsiasi genere, valuterà quali azioni intraprendere». I «fatti rilevanti» adesso sono emersi, e pongono anche il problema della assenza di controlli da parte di Aeroporti di Puglia sul curriculum della candidata eccellente: tanto che in una nota i parlamentari pugliesi di Forza Italia chiedono come atto dovuto «le dimissioni del presidente e di tutto il consiglio di amministrazione» della società.
L'esclusione delle altre due aspiranti ha trasformato il concorso in un concorso ad personam, vinto dalla Caracciolo nonostante - prima ancora che la falsità del diploma di laurea - emergessero delle stranezze nel suo curriculum: la donna vantava esperienze pregresse come manager ma nei certificati dell'ufficio di collocamento appariva come «tecnico commerciale» o «impiegato amministrativo».
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