C'era una prospettiva per i ragazzi delle superiori: la ripresa della scuola a gennaio. Ma ora traballa anche questa ipotesi e comincia a prendere sempre più forma l'idea di un rinvio delle lezioni in classe. Troppo rischioso con i numeri in aumento (che ancora non tengono conto dello shopping di massa dei giorni scorsi).
«Dall'emergenza educativa siamo arrivati all'assenza educativa - insorge Antonio Affinita, presidente del Moige, Movimento italiano Genitori - Siamo preoccupati perché in questo caos rischiamo di non avere la scuola secondaria superiore neanche a gennaio. Una indecisione che sta creando enormi difficoltà alle famiglie. Lo ripetiamo da sempre: si coinvolgano le paritarie e i trasporti privati. O non se ne esce». L'idea di azionare un servizio di trasporto privato per raggiungere gli edifici permetterebbe di spalmare i ragazzi su più vie di accesso a scuola senza che si concentrino sui mezzi pubblici tutti nella stessa ora.
L'ex ministra dell'Istruzione, senatrice Pd, Valeria Fedeli, sostiene che l'apertura della scuola a gennaio «non deve essere un azzardo ma una necessità». «Dati, trasporti, tracciamenti, velocità dei percorsi di chi viene contagiato, condizioni di vivibilità all'interno degli edifici scolastici, spazi, areazione dei locali, tamponi rapidi, gap didattico formativi dei ragazzi: a tutto il Paese serve sapere non solo se le scuole secondarie superiori riapriranno il prossimo 7 gennaio, ma anche come. Dunque occorre attuare tutti gli interventi necessari - sostiene - Il tempo per fare ciò che occorre e riaprire il 7 gennaio c'è. Poi si valuterà gradualmente come andare a regime. Ma non si può andare avanti in Dad e c'è anche una legge di Bilancio che può immettere risorse necessarie».
«Avremmo preferito sbagliarci - sostiene Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti - ma la realtà dei fatti dimostra che avevamo ragione quando criticavamo il
protocollo di sicurezza per il rientro in classe». I virologi si pronunciano solo per ipotesi, troppo presto capire ora. Ma entro Capodanno sarà chiaro se ci possiamo permettere il lusso di far tornare i ragazzi in aula.
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