"Io testimonio la mia fede salvando vite umane (i morti in mare, come gli sbarchi, sono calati del 90%) e combattendo gli schiavisti e i trafficanti di esseri umani, accogliendo chi ha davvero bisogno, ma facendo rispettare regole e confini. Felice del sostegno da parte di tante donne e uomini di Chiesa, lavoro per riportare anche l'Europa sulla via della difesa delle sue radici giudaico-cristiane, negate e dimenticate dai burocrati di Bruxelles servi degli interessi della finanza e dei poteri forti". Matteo Salvini non molla e tira dritto incurante delle critiche del mondo cattolico.
"Se prima si dava a Dio quel che invece sarebbe stato bene restasse nelle mani di Cesare, adesso è Cesare a impugnare e brandire quello che è di Dio", ha tuonato ieri Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica. Famiglia Cristiana lo ha tacciato di "sovranismo feticista" e il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin ha sentenziato: "Invocare Dio per se stessi è pericoloso". Ma il leghista non si scompone. E i numeri, al momento, gli danno ragione. Infatti, i dati aggiornati a maggio 2019 registrano 2 cadaveri recuperati in mare, nello specchio acqueo del Mediterraneo centrale. Le stime dell’UNHCR contano, nello stesso periodo, 402 persone tra dispersi e morti.
Nel 2015 i cadaveri recuperati furono 296 a fronte di una stima di 3.771; nel 2016 furono 390 contro 5.096 stimati; nel 2017, 210 contro 3.139 e nel 2018 sono stati recuperati 23 corpi a fronte di una stima di 2.277 scomparsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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