"Non diventi rettore": bufera su Montanari

Le parole di Tomaso Montanari continuano a far discutere. Ora, Romano Cramer, segretario generale del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, accusa il rettore di aver detto "deliri e farneticazioni sulle foibe"

"Non diventi rettore": bufera su Montanari

Continuano a destare scandalo le prese di posizione di Tomaso Montanari, rettore dell'Università Statale per stranieri di Siena, contro il Giorno del Ricordo. Da giorni, infatti, ripete che si tratta di "falsificazione storica" e che la tragedia delle foibe non può essere paragonata alla Shoah. Ma dopo la lettera scritta a ilFattoQuotidiano, diversi esponenti politici hanno alzato la voce. Le parole di Montanari vengono condannate da più parti. Ma alle condanne politiche, ora, si aggiungono anche quelle delle associazioni delle vittime delle foibe.

Romano Cramer, segretario generale del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, accusa lo storico toscano di aver espresso "deliri e farneticazioni sulle foibe" e lo ritiene indegno di ricoprire il ruolo di rettore universitario. Cramer, a nome di tutti gli esuli istriani e giuliano-dalmati, sostiene che Montanari abbia una posizione troppo "radicale, spudorata e di parte" e, pertanto chiede che l'Università di Siena "non diventi complice e avvalli, di fatto, con la sua prossima 'entrata in servizio', le mistificazioni e negazioni del proprio nuovo rettore". Alla richiesta di dimissioni si accompagna quella delle "scuse a tutte le migliaia di famiglie che hanno perso i propri cari gettati nelle foibe dai comunisti jugoslavi di Tito". Cramer continua spiegando che non si possano equiparare l'esodo degli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia con la tragedia della Shoah perché si tratta di "due tragedie diverse e distinte, al di là dei numeri delle rispettive vittime".

Il Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, inoltre, ricorda "allo smemorato 'Magnifico Compagno Rettore', che il 10 febbraio 'Giorno del Ricordo', ​istituito con legge n. 92 del 30 marzo 2004, fu scelto perché a Parigi, proprio il 10 febbraio 1947, venne firmato il 'Trattato di Pace' con cui "furono cedute le nostre martoriate terre, fino allora appartenute alla civiltà, latina, romana, veneta e italiana, senza aver calcolato sovrapposizioni, assimilazioni con altri tragici eventi come la Shoah!". Cramer, infine, attacca i 'compagni di merenda di Montanari: il Parlamentare Nicola Fratoianni, il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliaruolo, il senatore Sandro Ruotolo, il giornalista Bruno Berizzi, lo scrittore Christian Raimo, "e altri 'illustri e autorevoli' personaggi negazionisti, della stessa specie" che probabilmente vogliono "insinuare che la Repubblica Italiana democratica e antifascista abbia dichiarato Monumento nazionale la foiba di Basovizza, dove sono stati misurati in metri cubi gli sfortunati infoibati, un falso storico?".

Anche Maria Ballarin, membro del direttivo dell'Associazione Nazionale Dalmata, figlia di esuli, interpellata dall'Adnkronos, attacca duramente lo storico toscano:​ "Per Montanari tutto quello che non coincide con la sua visione è fascismo. Li ha letti i discorsi di Napolitano e Mattarella? Sono fascisti anche loro? Non si può dire che è una legge della destra perché alla Camera ottenne 502 voti a favore". Secondo Ballarin, Montanari ha corretto il tiro rigettando l'idea che volesse negare le foibe perché "probabilmente ha paura che passi la legge che punisca coloro che negano o minimizzano le foibe, come crimine di genocidio, crimine di guerra e crimine contro l'umanità". E, poi, sentenzia:"Montanari ha un ruolo per il quale non è tenuto a dare interpretazioni ideologiche". Il membro dell'Associazione Nazionale Dalmata si chiede, inoltre, cosa c'entri CasaPound: "Perché la tira sempre in ballo? Quando cita Pagliarulo cita inoltre un'ottica stalinista e ultraminoritaria in Parlamento: è con quest'ottica che vuole giudicare tutti gli altri?". La Ballarin, infine, ricorda: "Luciano Violante venne nel quartiere giuliano-dalmata a Roma e discusse con noi su quale data fosse la più opportuna. Alla fine propose e scelse il 10 febbraio perché era il giorno dell'ultimo viaggio della nave Toscana da Pola a Venezia. E' una data che accomuna il lungo esodo per l'Italia".

L'intervento di Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio, si posiziona sulla stessa lunghezza d'onda di Cramer e Ballarin: "Trovo vergognoso che Montanari non si dimetta. Le sue -precisa - sono tesi pericolose perché sembrano giustificare i massacri nei confronti dei nemici. Nessuno vuole equiparare le foibe con la Shoah, sono due eventi totalmente diversi: ricordare le vittime dell'Olocausto non vuol dire non poter ricordare le altre". Secondo Merlino, le posizioni di Montanari"sono antistoriche e immodificabili" e ciò lo si nota "dall'aggressività e dalla malefede che usa" anche perché "nelle Foibe non sono morti solo fascisti e ci sono state centinaia di migliaia di persone che sono scappate". Il presidente del Comitato 10 febbraio attacca Montanari che "non ha mai condannato le aggressioni a chi la pensa diversamente, non ha mai criticato chi distrugge le statute o manifesta contro le Foibe". E chiosa:"Quando Montanari si insedierà a ottobre nella sua Università, chiederemo che si possa ospitare un dibattito sull'argomento con anche storici che la pensano diversamente da lui".

Ma le polemiche sembrano non scalfire il rettore, che anzi si vanta - come ricorda Roberto Calderoli - "che nessuno potrà fermare il suo passaggio a prossimo rettore dell’Università di Siena".

"Spiace che definisca fascista chiunque lo abbia legittimamente criticato per queste sue esternazioni da negazionista", aggiunge il vicepresidente del Senato, "Siamo al mondo alla rovescia. Ha uno strano concetto della dialettica e del rispetto altrui questo professore. Auguri agli studenti del prestigioso ateneo senese, ne hanno veramente bisogno…"

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