Morra, Tofalo e Scanzi. I furbetti moralisti che approfittano degli "odiati" privilegi

Il senatore Antimafia fa una piazzata in ospedale, l'ex sottosegretario non molla l'alloggio di servizio. La Trenta: nel mirino perché grillini. E la Boschi accusa il giornalista filo M5s: da lui solo bugie

Morra, Tofalo e Scanzi. I furbetti moralisti che approfittano degli "odiati" privilegi

Dicono di essere perseguitati per la loro appartenenza. Ma la questione è un'altra. Non si tratta del colore politico, ma di fare cose giuste o sbagliate. E chissà perché poi nella rete ci finiscono, quasi sempre, gli stessi furbetti.

Lo spunto ce lo dà il ministro della Difesa del Conte uno, Elisabetta Trenta, che improvvidamente commenta un articolo del Corriere della Sera secondo cui Angelo Tofalo (che ha annunciato una replica per oggi a quelle che definisce «accuse deliranti»), deputato M5s, non avrebbe ancora liberato l'alloggio nel palazzo dell'Aeronautica a Roma, ottenuto quando era sottosegretario alla Difesa. «Il mio caso e quello di Tofalo si somigliano molto per esser basati sul nulla - dice sicura la Trenta -. Gli hanno detto di lasciare l'alloggio entro 30 giorni, ed è passato ora un mese. Bisogna sempre chiedersi il perché delle cose. Sarà forse perché siamo 5Stelle? Così come Morra che è stato ricoperto dal fango?».

Su una cosa la Trenta ha ragione, bisogna sempre chiedersi il perché delle cose e le cose ci dicono che il buon Tofalo avrebbe dovuto lasciare quella casa il giorno dopo la fine del suo mandato. Ed invece è ancora lì. Non è questione di essere dei 5Stelle o meno, ma di fare le cose bene o male.

Come il senatore Nicola Morra, appunto. Il presidente della Commissione Antimafia sabato scorso si sarebbe presentato nella Asp di Cosenza aggredendo verbalmente, in un momento di emergenza, il direttore Mario Marino e i medici dello staff, definendoli «incapaci» di gestire le vaccinazioni, incolpando il dottore perché due suoi parenti non erano ancora stati chiamati. Marino sta valutando se querelarlo. «La vicenda è grave - riferisce Marino che ha avuto un malore dopo l'accaduto -. Morra non è venuto da noi per chiedere come stesse andando la vaccinazione degli ottuagenari a Cosenza, ma per sapere come mai i suoi parenti non erano stati vaccinati. Lui non è uno sceriffo che può entrare in un ufficio pubblico facendo chiedere alla sua scorta i documenti a tutti. Questa non è intimidazione?». Sull'episodio l'Ordine dei medici di Cosenza ha avviato un'indagine.

Infine, il caso di Andrea Scanzi e dei suoi deliri di onnipotenza. La furbesca vaccinazione, come dice lui da caregiver, ovvero come persona che si occupa dei genitori anziani e fragili, ha provocato un vespaio. Il web si divide tra chi parla di abuso («i genitori non sembrano così vecchi e disabili», ha scritto qualcuno con tanto di foto) e chi invece lo loda per il coraggio di essersi fatto iniettare AstraZeneca che nessuno voleva (lui stesso ha detto «gli italiani dovrebbero ringraziarmi»). Eppure la procura di Arezzo ha aperto un fascicolo dopo un'informativa dei carabinieri, per capire se le procedure seguite per la vaccinazione di Scanzi siano state corrette. E il Codacons si costituisce parte offesa nell'inchiesta.

La conterranea di Laterina (Ar), Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Iv, ci va giù duro: «Ciò che trovo vergognoso è che Scanzi, già sostenitore della tesi il coronavirus è solo un raffreddore, si sia vaccinato saltando la fila. Ha detto che è il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire da quando, visto che è sempre in giro e che i suoi genitori stanno bene, fortunatamente. Ha detto che si è iscritto a una lista di riserva quando quella lista non esiste.

Ha detto di aver rispettato le regole quando invece le ha violate in modo squallido». E insieme al segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, si domanda: «Che aspetta la Rai a sospendere il suo contratto a Cartabianca?».

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