Da ministro più popolare a obiettivo di pazienti e medici. La situazione già precaria della sanità portoghese, sommata alla morte di una 34enne incinta, sta provocando un terremoto nel governo socialista guidato da Antonio Costa. Il ministro della Salute Marta Temido si è dimessa ieri, affermando di non ritenersi più «in condizione di esercitare» il suo mandato. Mossa «inevitabile», l'ha definita il sindacato indipendente di medici. La Temido era stata coperta da critiche dopo che aveva deciso di chiudere temporaneamente i servizi ostetrici di emergenza, costringendo quindi le donne incinte ad una serie di disagevoli trasferimenti tra ospedali. Costa, in partenza per il Mozambico, ha accettato le sue dimissioni e ha ringraziato Temido per il suo lavoro, che includeva l'organizzazione della campagna di vaccinazione contro il COVID-19, ma si tratta di un duro colpo per l'esecutivo atteso da un consiglio dei ministri di fuoco la prossima settimana tra crisi energetica e sostegni alle famiglie.
Sul servizio sanitario nazionale portoghese, già in condizioni complicate, si è abbattuto il caso di una donna immigrata deceduta mentre veniva trasferita da uno dei più noti ospedali statali di Lisbona, a causa della mancanza di posti letto per il suo neonato. Si era rivolta al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria di Lisbona lo scorso martedì accusando difficoltà respiratorie. Ma durante il trasporto nel nosocomio di São Francisco Xavier, la donna ha subito un arresto cardiaco ed è morta poco dopo, mentre all'arrivo a São Francisco Xavier è stato eseguito un taglio cesareo e il bambino, nato sottopeso, è stato ricoverato in terapia intensiva neonatale.
Da un lato la politica difende le proprie strutture, con l'amministrazione dell'ospedale di Lisbona Nord che definisce «pratica corrente» i trasferimenti delle pazienti incinta, ma dall'altro la mancanza di personale nei reparti di pronto soccorso in vari ospedali è un fatto oggettivo. Lo dimostra l'analisi del maggio scorso da parte dell'autorità sanitaria statale DGS che, proprio a causa dei numerosi decessi, ha istituito un comitato multidisciplinare per fare luce sui troppi casi. La diagnosi sullo status quo è arrivata da uno dei componenti della task force, Diogo Ayres-de-Campos, direttore di ginecologia e ostetricia all'ospedale Santa Maria di Lisbona, secondo cui le cure ostetriche nel paese sono peggiorate e dovrebbero essere ripensate. Ma la Temido fino ad oggi si era difesa sostenendo che il fatto di avere un numero di medici in determinate specialità insufficiente per la rete sanitaria attuale «non è frutto di una scelta di oggi, di ieri o dell'anno scorso, ma il risultato di una scelta fatta negli anni '80».
Sul ministro, in carica dall'ottobre 2018 succedendo ad Adalberto Campos Fernandes, si registrano gli strali anche di altre associazioni di categoria, che ne contestano metodi e iniziative. Secondo la FNAM, la Federazione nazionale dei medici, il ministro ha mostrato «non disponibilità ad affrontare» alcuni dei problemi del servizio sanitario, mentre il Consiglio medico generale auspica che il prossimo sia un ministro della salute che, di fatto, «farà accadere le cose per riportare il paese indietro dall'orlo del baratro e non sarà facile».
Il Portogallo è chiamato tra le altre cose a risolvere gravi emergenze come il prezzo del diesel, che supera quello della benzina, e con un quarto degli affittuari che è indietro con il pagamento del mensile al padrone di casa.
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