"Da Mosca frumento rubato a 14 Paesi poveri". Accuse di Michel all'Onu, il russo lascia la sala

Da Putin sottratte 500mila tonnellate incassando 100 milioni di dollari

"Da Mosca frumento rubato a 14 Paesi poveri". Accuse di Michel all'Onu, il russo lascia la sala

La Russia sta vendendo grano rubato ai Paesi poveri colpiti da siccità e fame. L'accusa arriva dagli Usa, che hanno voluto mettere in guardia i governi di 14 nazioni - in gran parte africane, oltre a Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Turchia - che navi mercantili russe piene di quello che un cablogramma del dipartimento di Stato ha definito «grano ucraino rubato» potrebbero essere dirette verso di loro.

L'allerta è stata inviata il mese scorso, come riporta il New York Times, e pone ai Paesi interessati il dilemma di cosa fare: beneficiare di possibili crimini di guerra indispettendo il potente alleato occidentale o rifiutare il grano a buon mercato in un periodo in cui il suo prezzo si sta impennando e centinaia di migliaia di persone sono affamate. Per gli esperti contattati dal quotidiano, la prima alternativa sarà quella per la quale propenderanno la maggior parte di essi. Molti Stati africani sono già ambivalenti riguardo la campagna delle sanzioni di Usa e alleati per ragioni che includono la dipendenza dalla vendita di armi russe, persistenti simpatie risalenti all'era della Guerra Fredda e la percezione di doppi standard degli occidentali, oltre al fatto che il continente sta soffrendo fortemente. Russia e Ucraina, infatti, normalmente forniscono circa il 40% del fabbisogno di grano in Africa, dove i prezzi sono aumentati del 23% nell'ultimo anno, secondo l'Onu. Intanto, nella regione del Corno d'Africa, una devastante siccità ha lasciato 17 milioni di persone affamate, soprattutto in alcune parti di Etiopia, Kenya e Somalia (e in quest'ultima oltre 200mila abitanti sono sull'orlo della carestia). Di fronte a un bisogno così urgente, ha spiegato Hassan Khannenje, direttore dell'Istituto internazionale di studi strategici Horn, un ente di ricerca in Kenya, è improbabile che i Paesi africani esitino prima di acquistare grano fornito dalla Russia, a prescindere da dove proviene. «Questo non è un dilemma, agli africani non importa da dove arriva il cibo - ha detto Khannenje - Il bisogno di sostentarsi è così grave che non è qualcosa su cui si deve discutere».

L'allarme lanciato da Washington rafforza le accuse del governo di Kiev secondo cui Mosca dall'invasione dell'Ucraina ha rubato sino a 500mila tonnellate per un valore di 100 milioni di dollari, trasferendolo nei porti in Crimea e poi caricandolo sulle navi mercantili (alcune delle quali sottoposte alle sanzioni). Per i funzionari ucraini la soluzione al problema alimentare dell'Africa è una maggiore pressione globale per porre fine alla guerra, non l'acquisto di grano saccheggiato. C'è una «risposta semplice», ha sottolineato Taras Vysotsky, viceministro dell'agricoltura di Kiev: «Fermare i combattimenti». Vysotsky ha accusato per mesi Mosca di aver sottratto grano dai territori che occupa: «Non c'è più niente da rubare», ha aggiunto in un'intervista.

Intanto, all'Onu, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha sottolineato che le sanzioni «non impediscono alle navi russe di portare cibo, grano o fertilizzanti ai Paesi in via di sviluppo».

«La Russia è l'unica responsabile per l'incipiente crisi alimentare - ha proseguito, mentre l'ambasciatore russo lasciava Vassily Nebenzia la sala - Il Cremlino sta usando le forniture di cibo come un missile invisibile contro le nazioni emergenti».

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