Un movente omosessuale dietro la strage dei genitori

I coniugi Vincelli uccisi forse perché contrari alla relazione del figlio con Manuel. La verità in un post

Un movente omosessuale dietro la strage dei genitori

Premessa d'obbligo: se tra Riccardo Vincelli, 16 anni, e Manuel Sartori, 17 anni, ci sia stata o meno una relazione gay, non sposta di una virgola i termini orribili delle loro responsabilità.

I fatti sono che questi due ragazzi hanno pianificato e compiuto il massacro dei genitori di Riccardo: Salvatore Vincelli, 59 anni, e Nunzia Di Gianni, 45 anni. Riccardo e Manuel erano uniti solo da un legame criminale o anche da vincolo «sentimentale»? Il sospetto che tra i due giovani ci fosse qualcosa di più di un semplice sodalizio cameratesco era nato subito negli inquirenti: troppo «patologico» quel vincolo di dipendenza all'interno di una coppia in cui uno (Riccardo) commissionala all'altro (Manuel) un terrificante duplice omicidio; un patto infame accettato da entrambi e sancito da una ricompensa in denaro e dal reciproco giuramento di «non tradirsi».

Un'indiscrezione, questa della liaison affettiva tra i «baby killer di Codigoro», a cui il numero in edicola del settimanale Giallo dedica un ampio approfondimento. E che non si tratti di semplici voci lo dimostrerebbe anche un post che la rivista specializzata in casi giudiziari e di cronaca nera ha scovato nel profilo Facebook di Manuel, una sorta di coming out in versione social in cui il 17enne ammette la vera natura del rapporto con Riccardo: una foto li ritrae abbracciati con sotto la frase «Due figli di put***a che per sbaglio si sono innamorati!».

Da ciò il settimanale edito da Cairo ipotizza che «Nunzia e Salvatore Vincelli osteggiavano la relazione omosessuale tra il figlio Riccardo e Manuel, e proprio per questo potrebbero essere stati uccisi».

Monica e Rudi Sartori, la mamma e il papà di Manuel, smentiscono però la presunta omosessualità del figlio: «Manuel era fidanzato con una ragazza - spiegano al Giornale -. Anche Riccardo aveva avuto diversi flirt. Tra loro c'era solo una grande amicizia di vecchia data. Manuel era sempre un po' soggiogato da Riccardo anche a causa della diversa disponibilità economica».

I coniugi Vincelli furono ammazzati a colpi di ascia la sera del 10 gennaio scorso nella loro casa a Pontelangorino, frazione di Codigoro, nel basso Ferrarese.

I riscontri dell'inchiesta indicano in Manuel l'autore materiale del massacro e in Riccardo, figlio delle due vittime, il mandante; durante i tre giorni precedenti all'omicidio Riccardo e Manuel sarebbero sempre stati insieme, notte e giorno, con il primo che ripeteva al secondo sempre la stessa frase: «Odio mia madre e mio padre. Uccidili. Tu hai le palle per farlo. Ti darò mille euro. Poi ci godremo insieme l'eredità». Ora quell'«insieme» potrebbe assume un contorno diverso, elevandosi al rango di vero e proprio movente della strage.

I due giovani, dopo aver tentato invano di far passare il duplice omicidio come una rapina

finita in tragedia, il giorno successivo confessarono tutto. Incastrati da una microspia in cui i due giuravano di «non tradirsi mai». Come una coppia di criminali. E forse, proprio per questo, innamorati l'uno dell'altro.

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