Non ce l'ha fatta la ragazzina colpita in testa giovedì dal calcio di un cavallo in un maneggio in provincia di Reggio Emilia. Arianna Giaroli, 13 anni, è morta ieri nel reparto di rianimazione dell'ospedale Maggiore di Parma, dove era stata ricoverata in gravissime condizioni dopo l'incidente, nonostante il delicato intervento chirurgico a cui è stata sottoposta. I genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi.
La giovane amazzone aveva una passione sconfinata per l'equitazione, tanto che da grande avrebbe voluto aprire una fattoria didattica con i cavalli e diventare allenatrice negli Stati Uniti. Sogni da bambina, che si sono infranti troppo presto, in un pomeriggio come tanti, che stava trascorrendo tra i suoi adorati animali nel centro ippico Il Vigneto a San Martino in Rio, un comune a pochi chilometri dalla casa dove abitava con la famiglia, a Carpi. Arianna cercava di andare in maneggio in ogni momento libero. Amava montare per perfezionare la tecnica, ma anche occuparsi della preparazione del cavallo nelle scuderie: lo strigliava, lo puliva, lo sellava, lo coccolava, lo passeggiava. Da anni la stessa cosa, con lo stesso entusiasmo e trasporto. Giovedì, poi, era particolarmente felice di essere in maneggio dopo due settimane di pausa. Era una bella giornata e, poco prima delle diciassette, aveva deciso di portare il cavallo a fare una passeggiata. La giovane non era in sella al momento dell'incidente, ma teneva l'animale a mano, camminando accanto a lui, come aveva fatto un'infinità di volte. Giovedì pomeriggio improvvisamente, forse innervosito da qualcosa, il cavallo ha scalciato colpendo in pieno volto la tredicenne, che ha perso subito conoscenza e si è accasciata a terra. Un'amica l'ha vista priva di sensi ed è corsa a chiamare l'istruttrice del centro ippico, che ha chiamato immediatamente i soccorsi. Oltre ai carabinieri, sul posto è arrivata un'ambulanza della Croce rossa, inviata da Correggio, e un'automedica di Novellara. Gli operatori del 118 le hanno praticato il massaggio cardiaco, poi vista la gravità della situazione hanno allertato l'elisoccorso e Arianna è stata trasportata a Parma in codice rosso con un esteso trauma cranico. All'ospedale Maggiore è finita in sala operatoria in un estremo tentativo di salvarle la vita con un intervento di urgenza. Dopo alcune ore in rianimazione, purtroppo, il cuore della ragazzina ha smesso di battere e i genitori hanno autorizzato la donazione degli organi. «Con la speranza - ha detto una zia a il Resto del Carlino - che grazie a mia nipote Arianna altri bambini e bambine possano vivere. Abbiamo pregato ogni istante da quando è accaduta la tragedia, sperato in ogni modo, certi che la sua immensa voglia di vivere fosse più forte di tutto. Lei non c'è più, almeno speriamo che possa donare la vita ad altri bambini». Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta, al momento senza indagati e ipotesi di reato. Il maneggio non è stato posto sotto sequestro. I carabinieri sono stati incaricati di ricostruire la dinamica dell'incidente. «Arianna stava camminando accanto al cavallo, che deve averle dato un calcio. Lei è caduta.
Quando è successo c'era un'amica, sua coetanea, che mi è venuta a chiamare immediatamente. Era a terra, non era cosciente. I soccorsi, devo dire, sono arrivati immediatamente, sono stati veramente rapidissimi», ha raccontato ancora sotto choc l'istruttrice.
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