Muore a 70 anni punta da una zecca. "Il caldo in anticipo aumenta il rischio"

Casi in crescita anche in Europa. "Collari acaricidi per i cani"

Muore a 70 anni punta da una zecca. "Il caldo in anticipo aumenta il rischio"

Non sono serviti a nulla gli antibiotici. È morta la donna di 70 anni di Ulassai, in Ogliastra, ricoverata da quattro giorni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Lanusei (provincia di Nuoro) in seguito a una grave infezione, la rickettsiosi, provocata da una puntura di zecca. La donna era arrivata in ospedale il 2 giugno, quando il suo quadro clinico era già molto grave: febbre altissima, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e alle articolazioni. Alcuni giorni prima si era accorta di avere sulla cute l'insetto, liberandosene subito ma senza darne troppo peso perchè non accusava alcun sintomo. La situazione è però peggiorata.

Un caso simile si è verificato pochi giorni fa ad Agrigento, dove è morto un ragazzo di 23 anni, morso da una zecca nel campo nomadi in cui prestava servizio di volontariato. E anche in vari pronto soccorso del Veneto sono stati trattati decine di casi, fortunatamente senza decessi.

È un dato di fatto che la presenza delle zecche sia in aumento a causa del caldo arrivato in anticipo. A confermarlo è anche la mappa dell'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie: nell'ultimo aggiornamento di marzo 2022 vengono segnalati 129 casi in più rispetto all'ottobre del 2021, in particolar modo in Finlandia e nei paesi dell'Est Europa.

Come difendersi dalla puntura di zecca (che, va detto, nella maggior parte dei casi è innocua)? Andrebbero forse anticipate le vaccinazioni dei nostri cani poichè l'estate è scoppiata con un mese di anticipo? «La vaccinazione dei cani non c'entra - spiega Antonio Cascio, infettivologo, professore di Malattie infettive all'Università di Palermo - Se è vero che la signora in Sardegna è morta a causa di rickettsiosi, allora non esiste vaccinazione. Tuttavia sarebbe utile mettere ai nostri animali domestici il collare acaricida che può tenere lontane le zecche. Inoltre, se sappiamo di essere stati in campagna o in mezzo alla natura, alla sera è bene ispezionare il corpo e verificare la presenza di escrescenze che possono assomigliare a dei nei. Purtroppo le zecche non vanno via con l'acqua della doccia ma restano attaccate. In genere l'infezione portata dalla zecca è considerata una malattia benigna. Purtroppo però (e lo abbiamo imparato anche con il Covid) il sistema immunitario non reagisce in modo uguale in tutte le persone. Perciò si possono verificare anche casi letali, seppur molto rari». I dati sulle infezioni da zecca non sono aggiornatissimi. Ma in base alla circolare del Ministero della Sanità del luglio 2000, nel periodo 1992-1998 sono stati registrati circa 1.200 casi all'anno di rickettsiosi, con un tasso medio di morbosità di 2,1 casi per 100mila abitanti. Osservando la distribuzione geografica dei casi, risulta evidente come alcune regioni dell'Italia centro-meridionale e insulare siano particolarmente interessate dalle rickettsiosi.

In quattro Regioni, Sardegna, Sicilia, Calabria e Lazio, i tassi di morbosità sono superiori alla media del resto d'Italia, e sono rispettivamente pari a 11,9, 10, 4,7 e 3,9. Sono più colpiti gli uomini delle donne, e in media il rapporto maschi/femmine è pari a 1,5. Ovviamente i cambiamenti climatici stanno alterando le zone in cui abitano le zecche.

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