Muore l'ultimo dei Thiberville. E fa la fortuna dei suoi "omonimi"

Senza eredi, lascia 11 milioni a un comune della Normandia col suo nome. Dove non è mai stato

Muore l'ultimo dei Thiberville. E fa la fortuna dei suoi "omonimi"
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Morire senza eredi dev'essere come morire due volte: muori tu e insieme a te muoiono i ricordi materiali di te (quelli immateriali, non li si può quantificare, stanno acquattati nella memoria di qualcuno, si spera, e prima o poi ne usciranno). Morire senza eredi è come andarsene, insalutato ospite, da una festa, a passo leggero come un ladro nella notte: nessuno se ne accorge, nessuno ti dice «resta ancora un poco fra noi».

Forse lo ha pensato anche monsieur Roger Thiberville, francese morto a Créteil, pochi chilometri a Sud-Est di Parigi, a 91 anni. Sua sorella se n'era anch'essa andata senza lasciare né marito, né figli. Roger aveva quindi ricevuto da lei il testimone per l'ultimo giro di pista nel nome dei Thiberville, perché ora non ne resta più nessuno. Anzi no, pardon, ce ne sono addirittura 1773 (dato aggiornato a metà dicembre scorso), anche se nessuno di loro aveva mai sentito prima nominare monsieur Thiberville (e viceversa). Abitano tutti in un paesino della Normandia che così si chiama. E dal loro omonimo hanno ricevuto un lascito non da poco: quasi 11 milioni di euro, cinque volte il bilancio annuale della comunità. «Un cifra che va oltre ogni possibile immaginazione», ha commentato il sindaco, che ha un nome comune, Guy, e un cognome altisonante, Paris. «Gestiremo questa dote come abbiamo sempre fatto con il nostro bilancio comunale, con prudenza e responsabilità», ha aggiunto. Intanto il debito bancario di 400mila euro si è già dissolto. E poi, trattandosi di un ente pubblico, non si dovrà spendere nemmeno un euro per la successione.

Ma come ha accumulato quella fortuna monsieur Thiberville? Soprattutto risparmiando. Possedeva quattro appartamenti nell'arrondissement XV, che erano certo un bell'investimento, ma il suo tenore di vita era di basso profilo. Quanto al resto, si sa soltanto che faceva il meteorologo. E non esiste neppure una sua fotografia... Aveva espresso un unico desiderio: deponete le mie ceneri in un memoriale nel cimitero di Thiberville. «Glielo dobbiamo», conviene il primo cittadino. A Thiberville, fino a oggi, non ci sono mai state particolari attrattive, a parte un castello costruito alla fine dell'Ottocento.

Ma se ci si sposta di una manciata di chilometri si può raggiungere Lisieux, e soprattutto la sua basilica. Venne costruita in onore di Santa Teresa, la suora carmelitana patrona dei missionari. E un po' missionario è stato anche monsieur Roger.

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