Sarebbe un ex sottoposto nell'azienda edile del suo capomastro l'assassino di Salvatore Postiglione, il muratore ucciso a coltellate all'alba dello scorso 7 novembre a Foligno. Secondo gli inquirenti il 17enne, fino allo scorso ottobre alle dipendenze del 56enne, quella mattina si è appostato nei pressi del luogo del delitto, abituale ritrovo degli operai della ditta prima di raggiungere i cantieri edili di Perugia e Nocera Umbra, per poi trafiggere l'operaio napoletano con 13 fendenti letali all'addome e ad altre parti del corpo. Fondamentali si sono rivelate le immagini dei sistemi di videosorveglianza: dai filmati si nota il minorenne col volto coperto in attesa dell'arrivo di Postiglione. Si sarebbe quindi consumata prima una colluttazione all'interno della Citroen dell'uomo, ma il corpo senza vita dell'operaio viene notato da una passante all'esterno dell'auto. Forse i due discutono di soldi legati alle settimane di impiego nei cantieri.
Dopo qualche minuto le telecamere immortalano il ragazzo mentre fugge in monopattino per due chilometri fino al centro storico, dove fa perdere le tracce. Sabato sera arriva la conferma: gli agenti sono entrati a casa del minore e hanno trovato le scarpe ancora intrise di sangue. C'era anche quel monopattino usato per arrivare in via Louviere, dove ha perpetrato l'omicidio, e poi per fuggire. «Un delitto efferato», sottolinea la Questura per descrivere l'agguato perpetrato. Il 17enne è stato fermato ieri mattina dalla polizia di Perugia su delega del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell'Umbria, Flaminio Monteleone. Quest'ultimo ha firmato un decreto di fermo per i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e porto e detenzione ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Resta da capire il movente, che a questo punto dati i trascorsi del giovanissimo - sembra indissolubilmente legato a motivi professionali.
Proprio per lavoro Salvatore Postiglione risiedeva nella località umbra da circa 20 anni. Era capo operaio nella Immobiliare Sette, azienda di proprietà di Pietro Sette, suocero del calciatore del Napoli Leonardo Spinazzola. Sposato e padre di due figli, Postiglione viene descritto da colleghi, conoscenti e parenti come una persona normale, dedita al lavoro e alla famiglia.
Nessuno poteva immaginarsi che in un freddo giovedì mattina di inizio novembre potesse diventare la vittima di un vero e proprio raid nel parcheggio di una zona industriale di Foligno.
La famiglia fa ancora fatica a
crederci - racconta chi è vicino - e mentre attende di conoscere le reali motivazioni dell'assassinio si prepara ora a dare l'ultimo saluto all'operaio, che si terrà questa settimana nel paese natale di Salvatore Postiglione.
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