
Elon Musk è vicino ad aggiudicarsi un maxi-contratto per la difesa americana. La sua SpaceX e due aziende partner sono considerati i favoriti a vincere l'appalto per costruire una parte cruciale dello scudo missilistico Golden Dome, chiesto da Donald Trump sul modello di quello israeliano. Secondo quanto riferisce Reuters citando sei persone informate, per ottenere il contratto Musk sta collaborando con la società di software Palantir e con l'azienda di droni Anduril, entrambe fondate da altri due grandi sostenitori del presidente americano. Nel suo ordine esecutivo del 27 gennaio, il tycoon ha definito un attacco missilistico «la minaccia più catastrofica che gli Stati Uniti devono affrontare».
Nonostante i segnali positivi del Pentagono nei confronti del gruppo SpaceX, alcune fonti hanno sottolineato che il processo decisionale per il Golden Dome è nelle sue fasi iniziali: la struttura definitiva e chi verrà scelto per lavorarci potrebbe cambiare radicalmente nei prossimi mesi. Nelle scorse settimane, comunque, le tre aziende hanno incontrato alti funzionari dell'amministrazione Usa e del dipartimento della Difesa per presentare il loro piano che prevede la costruzione e il lancio di un numero compreso tra 400 e 1.000 satelliti che orbiteranno intorno al globo per rilevare i missili e tracciarne i movimenti. Una flotta separata di 200 satelliti d'attacco dotati di missili o laser abbatterebbe i missili nemici, ma non si prevede che SpaceX sia coinvolta nell'armamento dei satelliti. Una delle fonti ha descritto i colloqui come «un allontanamento dalle normali procedure di appalto. C'è un atteggiamento per cui la comunità della sicurezza nazionale e della difesa debba essere sensibile e deferente nei confronti di Musk a causa del suo ruolo nel governo».
E il tema della sicurezza degli Stati Uniti sarà anche uno dei dossier affrontato nella tre giorni di JD Vance in Italia. D'altronde anche le altre missioni del vice presidente all'estero, da quella di Monaco in Germania a quella in Groenlandia, hanno visto la sicurezza come uno dei dossier centrali. La visita di Vance nella Città Eterna sarà ricca di appuntamenti: oggi in mattinata è previsto l'arrivo a Ciampino insieme alla second lady Usha, poi ci saranno i primi impegni politici. All'ora di pranzo vedrà a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni, di ritorno dalla Casa Bianca, mentre sabato incontrerà il segretario di stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. L'agenda sua e della moglie resta blindata, ma oltre agli incontri istituzionali ci saranno anche momenti da dedicare alle bellezze artistiche della Capitale. Tutti gli spostamenti del numero due degli Stati Uniti saranno monitorati attentamente: osservato speciale il quadrante attorno a villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano, nel quartiere Parioli, in cui Vance soggiornerà.
Sotto la lente pure la zona attorno all'ambasciata Usa di via Veneto e l'area del Vaticano, come anche quella attorno alla basilica di San Paolo fuori le mura dove il vice di Trump, che si è convertito al cattolicesimo qualche anno fa, potrebbe recarsi domenica prima di partire in serata.
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