Donald Trump passa al contrattacco e si affida al neo alleato Elon Musk per un'intervista a tutto campo che punta a riaccendere i riflettori sull'ex presidente, dopo che nelle ultime settimane l'attenzione mediatica è stata concentrata sulla rivale Kamala Harris.
Il proprietario di X ha annunciato l'endorsement al tycoon in seguito all'attentato in Pennsylvania del mese scorso, e ieri sera l'ha ospitato sulla sua piattaforma social per l'attesissimo colloquio. «Non ci sono limiti di argomenti quindi dovrebbe essere molto divertente. Se avete domande e commenti specifici, postateli nella chat», ha scritto Musk su X poche ore prima, incitando la partecipazione del pubblico. E poi ancora: «Intrattenimento garantito». Il miliardario spera probabilmente che The Donald torni a twittare, e infatti l'intervista è stata trasmessa sul suo account ufficiale, sospeso in seguito all'attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, e ripristinato un mese dopo il suo acquisto di X.
Tra i due non è stato amore a prima vista, tanto che il patron di Tesla nel luglio 2022 ha affermato: «Non lo odio, ma è tempo che Trump appenda il cappello al chiodo e salpi verso il tramonto». Mentre il tycoon lo ha accusato di avergli mentito su chi aveva votato alle ultime elezioni presidenziali.
Ora le cose sono cambiate, e Musk ha pure creato il Super Pac America a sostegno della candidatura di Trump, con l'obiettivo di far votare per lui 800 mila persone, soprattutto negli stati in bilico. L'ex comandante in capo, invece, si appresta a fare causa al dipartimento di Giustizia e a chiedere 100 milioni di dollari di danni per il blitz dell'Fbi nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, l'8 agosto di due anni fa. Come riporta Fox News, gli avvocati di Trump intendono mettere in evidenza che l'azione del Bureau è stata dettata da un «chiaro intento di persecuzione politica» e da una «condotta illecita». Dopo il blitz è stato nominato il procuratore speciale Jack Smith, il quale ha poi presentato 37 capi d'imputazione contro The Donald per aver portato documenti classificati via dalla Casa Bianca. Ma a luglio la giudice distrettuale Aileen Cannon ha respinto il caso di Smith, archiviando il procedimento. «Il presidente non sta solo difendendo se stesso, sta difendendo tutti gli americani che credono nello stato di diritto e che si debba ritenere il governo responsabile se ti fa del male», ha spiegato uno dei suoi legali.
Intanto il candidato vice repubblicano JD Vance, dopo la lunga intervista alla Cnn in cui ha assicurato «schiaccerò Tim Walz e io e Trump vinceremo le elezioni», è finito al centro dell'attenzione per una foto diffusa sui social e divenuta subito virale. L'immagine sembra mostrare un giovane senatore dell'Ohio vestito da donna (con maglietta, gonna e una lunga parrucca bionda) a una festa di Halloween. A scattarla, secondo i media Usa, sarebbe stato nel 2012 uno dei compagni di classe di Vance alla Yale Law School.
Ora è stato inviato al conduttore di podcast Matt Bernstein, che l'ha pubblicato su X con la didascalia: «Novità: ho ottenuto una foto di JD in versione drag mentre frequentava la facoltà di giurisprudenza di Yale». Il Daily Beast ha fatto sapere che un portavoce del candidato Gop non ha negato l'autenticità della foto, ma non ha rilasciato ulteriori commenti.
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