Da Mussolini ai campi rom. Così Marchini pesca a destra

Il Duce "grande urbanista", esercito e droni per la sicurezza della Capitale. La svolta del candidato di Forza Italia per arrivare al ballottaggio

Da Mussolini ai campi rom. Così Marchini pesca a destra

Roma - Alfio Marchini vuole arrivare a meta e conquistare il Campidoglio. E per farlo è partito da sinistra, poi si è spostato lentamente al centro e adesso prova a «sterzare» a destra.

L'imprenditore capitolino, infatti, giorno dopo giorno va a caccia di voti nel bacino elettorale di Giorgia Meloni€, uno dei quattro aspiranti al ballottaggio insieme alla grillina Virginia Raggi (che i sondaggi danno ancora saldamente in testa), al renziano Roberto Giachetti e, appunto, a Marchini. Che dopo il ritiro di Guido Bertolaso e l'appoggio di Silvio Berlusconi ha deciso di concentrare la sua attenzione proprio su quella fetta di elettorato che si riconosce nella destra e che potrebbe essere tentato dal votare la leader di Fratelli d'Italia.

D'altra parte, l'imprenditore capitolino ha già dalla sua i centristi di Ncd e Forza Italia ed è proprio sul fronte destro che ha interesse a coprirsi. Le sue mosse, infatti, sono state studiate a tavolino, da quando ha dato il suo placet al nome di Alessandra Mussolini come capolista di Forza Italia al Campidoglio. Qualche giorno fa, poi, Marchini è intervenuto alla presentazione dei candidati che corrono per la Destra di Francesco Storace, altra lista che ha scelto di sostenerlo con buona pace della Meloni. E qui, senza farsi problemi, ha raccontato che il nonno, partigiano alla guida della Resistenza romana e in prima linea nella Liberazione, invitato a parlare nel 1968 presso la Facoltà di Architettura di Valle Giulia, sostenne che Benito Mussolini era stato «il più grande urbanista» di Roma mentre la sinistra aveva generato Corviale e Tor Bella Monaca.

La sua determinazione nello scippare voti alla Meloni è evidente anche nell'affrontare la questione «sicurezza nei campi rom», argomento tanto caro al fronte lepenista guidato dalla leader di Fratelli d'Italia e dal segretario della Lega Matteo Salvini. «Sosteniamo l'uso dei droni e della tecnologia per garantire la sicurezza in città - ha detto il costruttore romano -. Se si mette una macchina dei vigili urbani al campo nomadi di via Salviati, tutta la notte, non va. Oggi c'è la tecnologia. Ci sono i droni? Tu mi controlli questi campi con la tecnologia. Così si liberano i vigili, polizia e carabinieri che possono stare per strada nei punti veramente critici». E non lo spaventa nemmeno l'ipotesi di usare l'esercito per presidiare «non solo il centro ma anche le periferie, perfino oltre il periodo del Giubileo». «Penso - ha spiegato Marchini - all'uso dei militari davanti alle scuole. In questo modo si libererebbero risorse delle forze dell'ordine da utilizzare altrove. Ma aumenterebbe anche la sicurezza percepita».

Insomma, una decisa virata a destra. Nel tentativo di racimolare proprio lì quei voti che potrebbero portarlo al ballottaggio.

D'altra parte, fatto salvo per la Raggi - decisamente avanti nei sondaggi - la partita per il secondo posto se la stanno giocando in tre, anche se Giachetti e Marchini sembrano essere qualche punto avanti rispetto alla Meloni.

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