Continua a far discutere l'ordinanza firmata dal presidente della regione Sicilia Nello Musumeci, che ha dato un ultimatum entro il quale far sgomberare gli hotspot presenti sull'isola e trasferire altrove tutti i clandestini ospitati al loro interno. Ciò nonostante, proprio il Viminale sembra giocare in difesa, senza prendere una posizione forte in merito alla vicenda, ma anzi facendo sfoggio di quelle che reputa essere le medaglie appuntate al suo petto.
"Entro le 24 del 24 agosto, tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana, non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell'Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio", si legge nell'ordinanza firmata dal governatore. Forti le polemiche sorte in seguito alla diffusione della notizia, con l'esercito dei buonisti schierato in prima linea per attaccare Musumeci.
Il Viminale, già nella giornata di ieri, si era affrettato ad intervenire per rimettere al suo posto il presidente, limitandosi a sostenere che la gestione dei flussi migratori "non è una materia di competenza delle regioni"."Il governo è impegnato giorno e notte nella ricerca di soluzioni che servano ad allentare la pressione su Lampedusa e su tutta la Sicilia, ma non si capisce che effetti possa avere l’ordinanza disposta dal presidente della Regione".
A quanti si aspettavano che da parte del ministero dell'Interno potesse quindi finalmente arrivare una seria disamina della situazione della Sicilia ed un intervento risolutivo, resta solo un enorme punto di domanda. Il Viminale infatti si limita a temporeggiare ed a snocciolare cifre che dovrebbero documentare tutto l'impegno profuso nella gestione del problema clandestini.
"La gestione di un fenomeno complesso come quello migratorio richiede la proficua collaborazione tra i diversi livelli di governo e grande senso di responsabilità per dare risposte concrete alle esigenze e alle preoccupazioni manifestate dalle comunità locali", si legge nel comunicato pubblicato stamani sul sito del ministero dell'Interno, che si dice "da sempre direttamente impegnato per ridurre l'impatto della forte pressione migratoria sulla Sicilia, dovuta ai numerosi sbarchi autonomi legati alla crisi tunisina, rispetto alla quale il governo si è attivato per trovare ogni utile soluzione".
"Da luglio scorso sono stati trasferiti in altre regioni circa 3500 migranti sbarcati sulle coste siciliane e ospitati nei centri di accoglienza dell'isola", prosegue la nota. "La sicurezza, anche sotto il profilo sanitario, delle comunità locali è obiettivo prioritario del Viminale.
Infatti, dopo aver inizialmente previsto il test sierologico per tutti i migranti arrivati, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l'esame del tampone rinofaringeo ed è stata attivata una apposita convenzione con la Croce rossa italiana per effettuare questo accertamento sanitario a Lampedusa ed assicurare rapide risposte".Risposte, tuttavia, che la regione Sicilia ancora attende, visto il contenuto dell'ordinanza firmata da Musumeci.
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