Napoli, Lettieri frena De Magistris e vede il secondo turno

Il sindaco uscente lontano dal 50%, l'azzurro riapre la partita. Pd in difficoltà. Valente verso l'esclusione. Ancora polemiche sulla compravendita dei voti

Napoli, Lettieri frena De Magistris e vede il secondo turno

Una volta tanto i sondaggi della vigilia hanno visto giusto. Il sindaco uscente Luigi de Magistris non sfonda ed è costretto a giocarsi la chance di restare a Palazzo San Giacomo al ballottaggio, il 19 giugno prossimo. Secondo le proiezioni Emg per «La7», Giggino non riesce a chiudere in anticipo la partita, come pure aveva garantito ai suoi, e si ferma al 42 per cento. Come cinque anni fa, incontrerà Gianni Lettieri, sostenuto dal centrodestra, che si assesta al 23,4 per cento. Poco distante la parlamentare Pd Valeria Valente (che raccoglie il 20,1 per cento, malgrado il traino del premier Matteo Renzi in città giovedì scorso) mentre l’uomo del M5s, Matteo Brambilla è l’ultimo dei big con un bottino di poco superiore al 10 per cento. Bassa l’affluenza (54,14%) rispetto alle grandi città, nonostante le migliaia di candidati in campo.

La giornata è comunque trascorsa tutt’altro che tranquilla. Dal comitato «Lettieri Sindaco » sono partite raffiche di denunce e segnalazioni alle forze dell’ordine per la presenza di vere e proprie «ronde di estremisti e antagonisti» davanti ai seggi, soprattutto nella zona del centro storico e nella terza municipalità, che «intimidiscono chi si reca al voto». Ma è soprattutto su Internet che si è spostata la battaglia, e non solo perché sui social network nessuno ha osservato il silenzio elettorale. Notizie bufala e fotomontaggi hanno viaggiato alla velocità della luce da bacheca a bacheca per denigrare gli avversari. Il fango nel ventilatore ha colpito più o meno tutti. I supporters dell’ex presidente dell’Unione industriali individuano presunte responsabilità nell’ex pm di Catanzaro («Riteniamo Luigi de Magistris mandante morale di questi attacchi e ne risponderà anche lui in sede di giudizio») mentre il segretario provinciale dei Democratici Venanzio Carpentieri ha annunciato una denuncia per la «diffusione sul web della immagine di un facsimile spacciato per scheda elettorale» con tanto di tessera sanitaria del votante in primo piano.

«È evidente la natura posticcia della vicenda e l’uso strumentale che i nostri avversari politici ne stanno facendo». Voci anche sulla compravendita di voti nei rioni ad alta densità criminale con preferenze offerte a 20 euro l’una. Dai grillini arriva invece la storia di una giovane rappresentante di lista che, alla scuola Casanova, in piazza Cavour, sarebbe stata «minacciata da alcune persone alle quali avevo fatto notare che non si può distribuire materiale elettorale il giorno del voto». Difficoltà anche sul fronte dell’organizzazione elettorale: nella sezione di via Cavalleggeri d’Aosta, nel quartiere Fuorigrotta, solo poco prima della chiusura delle urne sono arrivate le tabelle di scrutinio. I rappresentanti di «Ala« (Alleanza LiberalPopolare-Autonomie) hanno invece segnalato al senatore Vincenzo D’Anna che ne ha dato notizia che «nella zona di Scampia, i seggi sarebbero dotati di un numero di schede inferiore rispetto al numero dei votanti», circa il «30 per cento in meno». Nel caso specifico della sezione numero 1, presso l'istituto d'arte di piazzetta Salazar – ha rivelato il parlamentare - la gente è rimasta in fila perché mancavano addirittura «le matite ».

Più duro invece il segretario del movimento Pensionati d'Europa, Fortunato Sommella, che ha reso noto di aver presentato una denuncia alla Procura di Napoli nei confronti del sindaco Luigi De Magistris, il quale - afferma Sommella nella denuncia – ha messo «a rischio il regolare svolgimento delle elezioni in atto».

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