Si affermano "nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire anche l’Europa, e l’Italia in particolare, infiltrandone gradualmente le società. È una minaccia reale, anche militare, che, insieme all’Unione Europea e alla Nato, dobbiamo essere pronti a prevenire e contrastare". In un messaggio inviato alle Forze armate nel giorno dell'Unità nazionale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lancia un avvertimento e invita le forze armate a "operare con sempre maggiore efficacia", anche tramite "l'avvio di un profondo processo di razionalizzazione" che contribuisca "al grande programma di riforme della Pa" per "uno Stato meno oneroso, ma riordinato in modo da risultare capace di rispondere più efficacemente ai bisogni del cittadino".
"L'Italia fa assoluto affidamento sui suoi militari per la propria sicurezza e per l'affermazione della pace e della giustizia nel mondo, condizione essenziale per la libertà dalla guerra e la prosperità della nostra democrazia. Con questi sentimenti rivolgo a tutti voi, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri e Finanzieri, il mio caloroso saluto e il mio vivo apprezzamento per l'entusiasmo e il coraggio con cui assolvete i rischiosi compiti ai quali siete chiamati. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!", ha aggiunto il capo dello Stato. Che questa mattina ha deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria. Il cielo, come di consueto, è stato solcato dalle Frecce Tricolore. A piazza Venezia anche il premer Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco Ignazio Marino, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e rappresentanti delle forze armate.
Napolitano ha poi spiegato meglio il suo pensiero: "Vi è il rischio che, sotto la spinta esterna dell’estremismo e quella interna dell’antagonismo, e sull’onda di contrapposizioni ideologiche pure così datate e insostenibili, prendano corpo nelle nostre società rotture e violenze di intensità mai vista prima. Nell’era della globalizzazione la conflittualità è alimentata da ogni estremismo, che rifiuta pregiudizialmente il dialogo e la ragione, ed è alimentata da situazioni di profonda disuguaglianza. Bisogna in primo luogo misurarsi con problemi di giustizia ovvero di garanzia del rispetto delle regole e dei principi fondanti della convivenza umana, condivisi in seno alla comunità internazionale.
538em;">Sono su queste basi potranno svilupparsi strategie di stabilizzazione, che approdino ad una affermazione crescente dei principi dello Stato di diritto, nel rispetto reciproco e nel dialogo operoso tra ispirazioni e concezioni diverse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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