Nel 2021 lo Stato ha incassato 513,5 miliardi di euro dalle tasse degli italiani, uno dei conti più salati degli ultimi vent'anni. Dal 2001 a oggi il gettito è aumentato quasi del 40 per cento, cioè 146 miliardi in più. Lo studio della Cgia di Mestre rivela anche che solo nel 2019 la somma riscossa tra imposte dirette (Irpef, Ires, Irap), e indirette (Iva) e quelle in conto capitale (imposte di successione, condoni), era stata superiore a quello di quest'anno, toccando i 517 miliardi.
In tutto le entrate tributarie sono aumentate di 146,6 miliardi di euro dal 2001 a oggi. Nel 2001 l'incasso era stato pari a 366,9 miliardi di euro, e se si guarda al 2021 è aumentato appunto del 39,9%. L'inflazione nei vent'anni è aumentata del 35,5%, 4,4 punti in meno rispetto alla crescita percentuale del gettito. Il Pil, invece, è aumentato del 36,4 %, ma sempre 3,5 punti in meno dell'incremento delle tasse. «Qualcuno può affermare con cognizione di causa che con 146,6 miliardi di entrate in più la nostra macchina pubblica funziona meglio e che i contribuenti italiani abbiano ricevuto più servizi, oppure questo prelievo aggiuntivo li ha impoveriti, contribuendo a non far crescere il Paese? Noi non abbiamo dubbi, propendiamo senza esitazioni per la seconda ipotesi - scrive la Cgia - In attesa della tanto agognata riforma fiscale che speriamo sia realizzata entro l'anno prossimo con la legge delega, il 2022 sarà un anno di transizione. Il leggero ritocco all'Irpef approvato in queste settimane dalla maggioranza di governo darà un pò di sollievo, ma siamo ancora molto lontani dal raggiungere un risultato accettabile». Oltre a tagliare le tasse, «operazione non più rinviabile, sarà necessario sburocratizzare l'intero sistema fiscale. Oggi paghiamo troppo e in maniera estremamente complessa che per molti artigiani e tanti piccoli imprenditori si traduce in un ulteriore costo per il servizio reso dal commercialista o dal consulente del lavoro».
Intanto da ieri sul sito dell'Agenzia delle Entrate sono pubblicate le bozze delle nuove dichiarazioni dei redditi: i modelli 2022 del 730, della Certificazione Unica, del 770 e dell'Iva, con le relative istruzioni. Tra le novità, nel 730 ci sono il credito d'imposta sull'acquisto della prima casa per gli under 36 anni d'età (con Isee sotto i 40mila euro), il bonus musica, gli aumenti, pari a 1.200 euro, del trattamento integrativo a favore dei lavoratori dipendenti e assimilati con reddito complessivo fino a 28mila euro che decresce fino a 40mila euro.
Il bonus musica prevede la detrazione per l'iscrizione e l'abbonamento di bambini e ragazzi tra i 5 e 18 anni a scuole di musica e conservatori per un importo fino a mille se il reddito complessivo non supera i 36mila euro. C'è poi il Superbonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche, con l'aliquota maggiorata del 110% per le spese sostenute inskeme con gli interventi Sismabonus ed Ecobonus.
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