Nel nostro Paese 15 milioni di stranieri da qui al 2060

Già oggi con Germania, Svezia e Francia accogliamo due terzi del totale Ue

Nel nostro Paese 15 milioni di stranieri da qui al 2060

Non solo per gli sbarchi di profughi e clandestini, ma pure come concessioni dell'asilo politico siamo nella pattuglia di testa europea. Assieme a Germania, Svezia e Francia accogliamo due terzi dei 185mila asilanti di tutta l'Unione Europea.

E rispetto al 2013 i rifugiati nella Ue sono aumentati del 50%, grazie al boom dei siriani. I dati sono stati resi noti ieri da Eurostat, l'ufficio statistico comunitario.

L'aspetto più preoccupante è che l'Unione Europea sta lavorando a proiezioni da far tremare i polsi. Entro il 2060 l'Italia potrebbe avere il flusso più alto di immigrazione nella Ue: 15,5 milioni di persone. A ruota seguono il Regno Unito con 9,2 milioni, la Germania con 7 milioni, la Spagna con 6,5 milioni. Su queste stime lavora la Commissione europea.

Nel frattempo l'Italia con le sue 20.600 domande di asilo accolte nel 2014 è al quarto posto fra i 27 Paesi Ue con un impennata del 42% rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno l'Italia ha stanziato per i rifugiati 93,8 milioni di euro. Peccato che in passato anche l'egiziano Abdelkhader Es Sayed, il pezzo più grosso di Al Qaida mai transitato da noi, era riuscito a spacciarsi come perseguitato ottenendo l'asilo politico.

L'eritreo Ghermay Asghedom, capo rete in Sicilia dei trafficanti di uomini annidati in Libia, arrestato lo scorso mese, si spacciava per rifugiato. Nel 2013 dopo essere arrivato al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, in provincia di Catania, gli è stato concesso il permesso di soggiorno fino al 2019. Per non parlare degli afghani, che avevano da anni lasciato il loro Paese e non ottenevano lo status in altri Paesi Ue. A Gorizia ha fatto scandalo l'arrivo di finti profughi in aereo a Venezia o dopo vacanze a Parigi immortalate con i selfie sui telefonini. Si spacciavano per rifugiati, appena scampati alla guerra dei tagliagole talebani, bivaccando sulle sponde del fiume Isonzo.

«Almeno il 50% non ha diritto a diventare rifugiato e arriva da altri Paesi europei come l'Inghilterra, la Francia e pure Norvegia e Svezia. Si è sparsa la voce che a Gorizia la commissione fa il loro gioco», ha denunciato il prefetto del capoluogo isontino Vittorio Zappalorto.

Non è un caso che nel 2014 abbiamo garantito l'asilo politico a 2400 afghani. In pratica siamo il secondo Paese europeo per lo status concesso a questa nazionalità, dopo la Germania, che ne ha accolti come rifugiati 5.000. I pachistani con 2.420 asilanti politici sono i più numerosi ad avere ottenuto l'autorizzazione a rimanere da noi per sempre. L'aspetto curioso è che in Europa sono appena il 3% per un totale di 5500 rifugiati. Noi ne ospitiamo quasi la metà.

Dei 20.600 casi in Italia abbiamo garantito il prezioso status di rifugiato politico a 3650 persone. Altre 7660 hanno una protezione minore e 9320 sono stati accolti per motivi umanitari.

Più di un rifugiato su tre in Europa è siriano (68400 richieste). La primavera araba di Damasco sfociata ben presto in sanguinosa guerra civile è stata devastante. I siriani sono seguiti a distanza da 14.600 rifugiati eritrei in fuga da un paese non in guerra, ma governato da una dittatura socialisteggiante. Quasi a pari merito ci sono gli afghani con 14.100 casi nella Ue.

Il totale delle domande accettate sono 185mila, meno della metà rispetto alle 490mila richieste. La parte del leone come accoglienza dei rifugiati spetta alla Germania con 47.600 casi, più 82% rispetto al 2013. Poi viene la Svezia con 33mila rifugiati e la Francia a pari merito con noi che ne ospita 20.600.

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