Non ci sono vittime né feriti fra i circa 500 italiani presenti nell'area di Marrakesh colpita dal terremoto. «Stanno tutti bene» - compreso i quasi 200 connazionali che si trovavano in Marocco per una convention aziendale - e sono stati contattati sia dall'Unità di crisi della Farnesina che dall'ambasciata italiana a Rabat, dal Consolato generale di Casablanca e dal Consolato onorario di Marrakesh, subito attivi per fornire assistenza. Notizie «confortanti», almeno per ora, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma adesso l'obiettivo della Farnesina è «assicurare il rientro» il prima possibile dei nostri connazionali che si trovavano in Marocco in vacanza. «Tutti i voli sono pieni, dopo lo spavento i turisti vogliono partire - ha spiegato l'ambasciatore italiano Armando Barucco - Suggeriamo a chi ha già un biglietto da Marrakesh di andare all'aeroporto, dove noi abbiamo organizzato un desk. Per chi non ha ancora un biglietto, prima di tutto ne cerchi uno, ma non necessariamente da Marrakesh».
Per assistere i nostri connazionali in partenza dalla città, che si trova ad appena 70 chilometri dall'epicentro del sisma, l'ambasciata italiana ha allestito uno sportello organizzato nello scalo, dove è operativa una cellula del Consolato Onorario di Marrakech raggiungibile al numero telefonico +21 2666342080. Per tutti gli altri, meglio evitare l'area del terremoto, è l'appello della Farnesina. «Se non hai il biglietto, è inutile andare a Marrakesh - spiega il ministro Tajani - Suggerisco di verificare i voli in partenza dagli Aeroporti di Rabat e Casablanca, regolarmente operativi».
Ma la situazione è complessa. Lo conferma al Giornale Daniele Caleca, di Palermo, preparatore atletico della nazionale del Gambia, che oggi avrebbe dovuto giocare a Marrakesh. Caleca era in un albergo del quartiere Hivernage, a un quarto d'ora dall'aeroporto. E nonostante nell'area si trovino hotel di nuova concezione, la paura è stata tanta. «Abbiamo sentito un boato pazzesco, ballava tutto - racconta - Eravamo al secondo piano dell'albergo e siamo fuggiti all'esterno. C'erano centinaia di persone in strada. La scossa è durata quasi mezzo minuto, poi ce ne sono state due intense ma più brevi. Ovviamente non abbiamo più dormito e ci siamo sistemati sui lettini della piscina. Non sappiamo cosa accadrà da un punto di vista organizzativo. L'aeroporto di Marrakesh è in tilt. Ci dicono di andare a Rabat o Casablanca, ma anche le vie ferroviarie e stradali hanno avuto disagi».
Ancor più inquieta è la famiglia di turisti italiani bloccata sui monti marocchini dell'Alto Atlante. Ieri mattina marito, moglie e il figlio di 15 anni si dicevano «preoccupatissimi» per la strada sbarrata da una frana fuori dall'hotel sul passo Tizi n'test. Nel pomeriggio «sono arrivate le ruspe - ha spiegato la madre - Credo che passeremo un'altra notte in macchina altrimenti, se sarà libero il passaggio, scenderemo a valle con la macchina».
Il vicepremier Tajani ha ribadito la vicinanza del governo italiano al popolo marocchino e ha confermato la disponibilità della Protezione Civile italiana, in raccordo con la Protezione Civile dell'Unione Europea, a fornire tutto il supporto possibile alle autorità del Paese, ove richiesto. Una disponibilità elogiata con queste parole dall'ambasciatore del Marocco in Italia, Youssef Balla: «Sono colpito e impressionato per la spontanea e rapida reazione delle autorità italiane.
La Farnesina fa sapere inoltre di continuare a monitorare attentamente l'evolversi della situazione ed esorta i concittadini presenti nel Paese a segnalare eventuali emergenze o difficoltà all'Ambasciata di Rabat (tel: +21
2537219730, cell. +212661221324), al Consolato Generale di Casablanca (tel: +21 2522437070, cell. +212661217332) e all'Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (tel: +39 0636225).
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