Neonati sepolti a casa, le ricerche sugli aborti. Il Ris torna a scavare

Le indagini web sul "secondo figlio". I vicini: "Era una brava babysitter"

Neonati sepolti a casa, le ricerche sugli aborti. Il Ris torna a scavare
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Ora Chiara Petrolini potrebbe finire in carcere. Il Gip aveva respinto la prima richiesta della Procura di Parma, ma con il sospetto che la 21enne di Traversetolo abbia ucciso e sepolto in giardino, non uno, ma due figli, in poco più di un anno, una misura cautelare potrebbe non tardare. Da ieri il suo nome e le sue foto rimbalzano sui media, ma in paese non aveva bisogno di presentazioni e in pochi credono che possa aver fatto tutto da sola: lunghi ricci castani, il broncio della gioventù e quelle foto da New York «sospesa» sui grattacieli della Grande Mela, poche ore dopo aver partorito e soffocato suo figlio. Forse il secondo bimbo, «come fossero bambolotti vecchi», scuote la testa un vicino.

A Traversetolo qualcuno è più sconvolto degli altri e parla come di un pericolo scampato: «Se penso che le ho affidato i mie due figli, ogni mattina per 3 settimane, lo scorso maggio, rabbrividisco». Si giustifica una delle mamme che con il passa parola aveva ingaggiato Chiara come babysitter: «Aveva ottime referenze, che fosse al sesto mese di gravidanza non posso crederlo». Si dice che Chiara non mangiasse più per non ingrassare. Quindi qualcuno sapeva e può averla anche involontariamente sostenuta e coperta. La Procura ha ristretto a sei i contatti più stretti su cui approfondire le indagini. In paese intanto lo stupore vira verso l'odio social. La signora Sonia, che si era definita «nonna mancata», non ha più voglia di parlare e serve caffè e chinotti in modo quasi automatico al bar della piazza.

Suo figlio è il padre del primo neonato e potrebbe esserlo anche del secondo. Estraneo ai fatti, è chiuso in casa e lei ha dovuto azzerare il suo profilo Facebook. «Non siamo il cimitero dei bambini scandisce il sindaco Simone Dall'Orto qui non mancano servizi e la rete di aiuti è radicata». Per chi voglia chiederlo, si intende. I genitori di Chiara sono andati via dal villino di Vignale, forse da parenti a Parma dove entrambi lavorano: lui si occupa di carrozzeria industriale mentre la madre è segretaria in una azienda di acciaio. Poi c'è un altro figlio, minorenne. È a lui che pensa la vicina di casa: «I genitori erano fuori casa tutto il giorno, ora il ragazzo che vita avrà? Indicato come il fratello di 'quella che seppelliva i bambini'».

Quei pochi metri del suo giardino fiorito di rose sembrano lontani anni luce dalla villetta degli orrori, dove ieri sono tornati il Ris, il Pm ed il nucleo investigativo dell'Arma per un sopralluogo di oltre 3 ore.

Alla fine si contano 5 sacchi neri asportati dal giardino, fra terriccio e piastrelle. Il laboratorio lombardo del Labanof si occuperà di analizzare le ossa del secondo bambino ritrovato 10 giorni fa: l'obiettivo è capire se si tratti di un neonato nato e poi ucciso come l'altro, o di un aborto.

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