«Ci penserò io a organizzare un vertice». Berlusconi si prende carico di rinsaldare le fila della coalizione. Davanti ai vertici di Forza Italia, riuniti ieri mattina ad Arcore per analizzare il voto, il presidente azzurro ha annunciato che chiamerà Giorgia Meloni e Matteo Salvini per stabilire una data e un luogo. Parlando con i capigruppo a Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli, con il coordinatore nazionale Antonio Tajani e la responsabile di Forza Italia Lombardia, Licia Ronzulli, Berlusconi ha immaginato un vertice articolato. «Magari in più giorni». Un luogo e un momento dove mettere a punto fin nei dettagli il suo ritorno in campo e programmare una lunga campagna elettorale che partirà dalle Regionali in Sicilia per concludersi con le Politiche del prossimo anno.
Anche nel vertice di Arcore, l'imputato principale è l'astensionismo. «Credo che nessuna forza politica possa considerarsi vincitrice dopo una giornata di elezioni come quella di ieri. Quando soltanto 4 elettori su 10 vanno a votare, ad uscirne sconfitta è la democrazia». Esordisce così Berlusconi nel videomessaggio pubblicato al termine della riunione. «Il diritto di andare a votare, di poter scegliere da chi vogliamo essere governati, è un bene prezioso, un diritto fondamentale in un Paese libero - aggiunge il leader azzurro -. I nostri padri hanno dato la vita per ottenerlo. Tanti popoli in tutto il mondo soffrono sotto il tallone di regimi autocratici. Noi abbiamo la libertà, la democrazia, la possibilità di scegliere. Chi rinuncia a utilizzarla si assume una grave responsabilità verso la nazione e verso gli altri cittadini».
Con l'analisi del voto emerge una realtà meno negativa di quanto annunciato ieri da tanti giornali e dagli esponenti del centrosinistra. «Non hanno alcuna ragione di cantare vittoria - spiega ai suoi - Il centrodestra dopo questa tornata elettorale governa due comuni in più e sono stati confermati ottimi sindaci di Forza Italia». E dall'analisi e dal confronto dei dati da Arcore arriva un messaggio netto e inequivocabile agli alleati. «È assodato - sottolinea Berlusconi - che il centrodestra vince quando presenta candidati esperti, dal profilo moderato, preparati, capaci». Berlusconi riconosce che dietro l'astensione al voto c'è anche il disorientamento provocato negli elettori di quei Comuni dove la coalizione non si è presentata compatta e unita fin da primo turno. L'unità della coalizione resta quindi il punto centrale di un dibattito che nei prossimi giorni dovrà necessariamente tradursi in un confronto diretto. «Paghiamo divisioni che Forza Italia non ha mai voluto» gli fa eco la senatrice Ronzulli (nella foto).
Nel corso del vertice Berlusconi ha voluto anche parlare al telefono con gli azzurri che hanno vinto ai ballottaggi. A iniziare da Roberto Di Stefano che si è confermato il più apprezzato a Sesto San Giovanni. «Non è più la Stalingrado d'Italia» conferma il sindaco appena riconfermato. Berlusconi lo ha invitato nei prossimi giorni ad Arcore per parlare di territorio e di buon governo cittadino. Tra gli altri Berlusconi ha voluto complimentarsi con Fabrizio Ciarapica, nuovo sindaco di Civitanova Marche, e con il primo cittadino di Lucca, Mario Pardini.
A proposito di territorio, colpisce il risultato estremamente soddisfacente per gli azzurri della Toscana. Una regione, questa, che sta progressivamente mutando il suo profilo politico. «La ricetta vincente - spiega il senatore Massimo Mallegni, responsabile regionale azzurro - è volare basso. Nel senso di ascoltare i bisogni della gente e di farne la ragione dell'agire politico».
«Soltanto quest'anno la mia macchina ha macinato oltre 24mila km per visitare tutte le realtà locali della nostra regione. Non c'è soltanto il successo di Lucca, Pistoia e Pietrasanta. Ci sono consiglieri regionali, parlamentari e amministratori locali che sono da sempre impegnati nel rispondere alle esigenze della collettività».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.