Shamsud-Din Bahar Jabbar era «al 100 per cento ispirato dall'Isis», e al momento è considerato l'unico responsabile della strage commessa la notte di Capodanno a New Orleans, dove ha falciato la folla su Bourbon Street con un pick-up uccidendo 14 persone e ferendone oltre 30. Il vice direttore dell'Fbi Christopher Raia ha ribadito che la strage è stato un «atto di terrorismo premeditato e malvagio», e a ora «non crediamo che nessun altro sia coinvolto oltre a Jabbar». «Non escludiamo nulla, ma al momento non abbiamo stabilito nessun collegamento definitivo» con l'esplosione della Tesla davanti al Trump Hotel di Las Vegas, ha aggiunto, pur se le indagini continuano. Jabbar ha detto di essersi «unito all'Isis prima dell'estate», ha spiegato ancora Raia fornendo nuovi dettagli sulle ore precedenti all'attentato. «Ha noleggiato il pick-up il 30 dicembre a Houston e ha guidato fino a New Orleans la sera del giorno successivo, il 31. Ci sono cinque video che ha postato online durante il viaggio in cui dichiarava il suo sostegno all'Isis, e sono stati trovati tre cellulari e due computer portatili collegati all'attentatore», ha detto. In un filmato, ha proseguito il vice direttore dell'Fbi, Jabbar «spiega che in origine aveva pianificato di fare del male alla sua famiglia e ai suoi amici, ma era preoccupato che i titoli dei giornali non si sarebbero concentrati sulla guerra tra credenti e miscredenti». Il 42enne veterano dell'esercito ha piazzato anche due ordigni improvvisati nel quartiere francese, uno su Bourbon Street e l'altro a due isolati di distanza, rinvenuti grazie alle telecamere di sorveglianza. Il presidente americano Joe Biden ha convocato ieri una riunione con il team per la sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca per fare il punto delle indagini, e poco prima ha ribadito che l'autore della strage era ispirato dall'Isis, confermando che le forze dell'ordine stavano indagando se l'attacco col pick-up a New Orleans era connesso all'esplosione della Tesla Cybertruck davanti al Trump Hotel a Las Vegas. Anche in questo secondo caso, le autorità continuano a indagare come possibile atto di terrorismo, ha spiegato un funzionario del Las Vegas Metropolitan Police Department ad Abc News, ma un potenziale movente non è ancora noto. «Al momento stiamo indagando su una serie di piste», ha spiegato lo sceriffo della contea di Las Vegas Kevin McMahill. L'uomo alla guida del pick-up, il militare 37enne Matthew Alan Livelsberger, di Colorado Springs, è morto nell'esplosione, mentre altre sette persone hanno riportato ferite lievi: la Tesla era piena di mortai in stile fuochi d'artificio, carburante da campeggio e taniche. E l'Fbi sta perquisendo una casa in Colorado connessa all'esplosione.
Mentre gli inquirenti proseguono il lavoro su entrambi i fronti, il presidente eletto Donald Trump insiste nel collegare l'attentato di New Orleans, pur senza nominarlo, con l'immigrazione illegale. «Con la politica Open Border di Biden il terrorismo islamico radicale e altre forme di crimine violento diventeranno così gravi in America che sarà difficile anche solo immaginarlo o crederci. Quel momento è arrivato, solo peggio di quanto si potesse immaginare», ha scritto il tycoon sul suo social Truth.
«Joe Biden - ha proseguito - è il peggior presidente nella storia dell'America, un disastro totale e completo». A New York, intanto, il sindaco Eric Adams ha deciso di aumentare la sicurezza e la presenza della polizia in alcuni luoghi «rilevanti, tra cui la Trump Tower e Times Square».
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