Almeno 19 persone, di cui 9 bambini, sono morte in quello che è stato definito un incendio di gravità senza precedenti nella storia recente di New York. La tragedia è avvenuta nel quartiere di Tremont, nel Bronx, non lontano da dove si trova la Little Italy del distretto, intorno all'arteria di Arthur Avenue. Oltre 200 vigili del fuoco sono accorsi al grattacielo di 19 piani dove sono divampate le fiamme e la situazione è apparsa subito gravissima, con 66 persone ferite, di cui 32 in pericolo di vita. Anche un pompiere è stato ricoverato in ospedale. Il commissario dell'Fdny, Daniel Nigro, ha parlato di un «fumo senza precedenti, che si è esteso per l'intera altezza del palazzo». I soccorritori hanno trovato feriti in ogni piano. La maggior parte ha avuto arresti cardiaci o respiratori.
È già in corso un'indagine per accertare le cause dell'incendio. Una delle ipotesi è che gli allarmi antincendio non sarebbero scattati, tanto che una donna ha raccontato di essersi resa conto di quanto stava accadendo solo dopo aver sentito urlare i vicini. Le forze dell'ordine hanno fatto sapere che le fiamme sono divampate al numero 333 E della 181esima strada intorno alle 11 di ieri mattina, in un appartamento al terzo piano. «È un momento orribile e doloroso per New York», ha commentato il sindaco della Grande Mela, Eric Adams. «È uno dei peggiori incendi a cui abbiamo assistito in città nei tempi moderni», ha continuato, definendo i numeri «orrendi». Il commissario del dipartimento dei vigili del fuoco ha detto che «l'ultima volta che abbiamo avuto una perdita di vite umane così orribile è stata all'Happy Land Fire più di 30 anni fa, qui nel Bronx». «Quello che so è che la porta di quell'appartamento è stata lasciata aperta causando la propagazione del fuoco e la diffusione del fumo - ha precisato - Come si vede dalle finestre rotte in tutto l'edificio, questo incendio ha messo a dura prova la nostra città».
Cristal Diaz, 27 anni, residente al 15° piano, era in casa con i suoi cugini, sua zia e il cane. «Stavo bevendo un caffè in soggiorno e ho iniziato a sentire l'odore del fumo - ha proseguito - Così ho messo dell'acqua sugli asciugamani e sul fondo della porta. Non sapevamo cosa fare. Abbiamo guardato fuori dalle finestre e abbiamo visto tutti i cadaveri che stavano portando via con le coperte». «Abbiamo visto delle mamme svenire perché hanno visto i loro figli morire. C'erano un mucchio di corpi», ha aggiunto la nipote Alanny, 13 anni. Una residente del nono piano di nome Fatima, ha spiegato: «Grazie a Dio ho trovato mia figlia di 3 anni, siamo scese per le scale ma era buio pesto, non si vedeva niente. Siamo andate al sesto piano, un vicino ci ha fatto entrare e siamo rimaste lì finché i vigili del fuoco non ci hanno portato fuori». Christopher Carrasquilo, 65enne che vive li vicino, invece, è corso nell'edificio per aiutare i residenti a mettersi in salvo: «Un ragazzino è rimasto bloccato nell'ascensore. Ho dovuto buttarlo giù, sembrava l'11 settembre», ha detto al New York Post con le lacrime agli occhi.
Le immagini strazianti diffuse dai media mostrano un vigile del fuoco che culla un bambino salvato dall'incendio, una vittima su una barella e una donna seduta per terra aiutata dai paramedici con la fuliggine sul viso.
Poco più di ventiquattro ore prima della tragedia, nella notte tra venerdì e sabato, un altro grosso incendio era divampato in un edificio di sei piani sempre nel Bronx, innescato dalla batteria di una bici elettrica in carica in un ristorante al piano terra: in quel caso sono rimasti feriti due vigili del fuoco, uno dei quali gravemente.
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