Quei silenzi di Grillo sulla guerra in Ucraina

L'ultimo articolo risale al 16 febbraio, una settimana prima degli attacchi. E l'autore Danilo Della Valle criticava la propaganda russofoba. Da allora Kiev è sparita dal sito del garante M5S

Quei silenzi di Grillo sulla guerra in Ucraina

Sul blog di Beppe Grillo la guerra in Ucraina non è mai iniziata. Nessuna condanna all’invasione ordinata da Vladimir Putin, nessuna parola di parola di solidarietà nei confronti del popolo ucraino. Si parla di rinnovabili, delle nuove prospettive di agricoltura in India, della settimana corta lavorativa. Tutti i cavalli di battaglia di Grillo, come avviene da tempo, da quando si è staccato dal blog ufficiale del Movimento 5 Stelle. Ma, al di là di quello che è pubblicato, sorprende una mancanza: non c'è nemmeno una virgola sul conflitto. Come se non fosse esplosa alcuna bomba in queste settimane, con tutto quello che sta accadendo sotto il punto di vista umanitario. Spulciando tra gli ultimi post pubblicati sul sito del fondatore del M5S, infatti, non ci sono aggiornamenti sul conflitto. Anche sul profilo Twitter e sulla pagina Facebook, non c’è traccia alcuna della guerra.

L'ultimo post sull'Ucraina il 16 febbraio

L’ultimo post pubblicato sull’argomento risale al 16 febbraio (circa una settimana prima dell’attacco russo), quando c’era la percezione di un ritiro da parte delle truppe russe al confine, nei giorni in cui si immaginava una de-escalation. Un’ipotesi durata poche ore, in realtà. Sul blog di Grillo il testo era firmato dall’analisi Danilo Della Valle, già autore di altri post di geopolitica, che si schierava dalla parte di Mosca, una tesi in parte ripresa da Alessandro Di Battista in quei giorni. Per capire il senso basta leggere l’incipit del pezzo, in cui Della Valle riporta la dichiarazione di Maria Zakharova la portavoce del Ministero degli Esteri russi, che denunciava la “propaganda di guerra da parte dell’Occidente”. Un’impronta chiara.

Il prosieguo non ha un tenore molto diverso. “La narrazione classica russofoba, avviata con il mito dell’espansionismo russo e la fabbricazione del falso testamento di Pietro il Grande ad opera di Luigi XV, coadiuvato da diversi aristocratici polacchi, continua ad essere alimentata ancora in Europa”, scriveva Della Valle. Nella sua disamina, poi, osservava che la situazione si era “calmata”, pur non volendosi esprimere sull’ipotesi di una “guerra su vasta scala”. Insomma, avallava la posizioni del Cremlino, bacchettando l’approccio dall’Occidente. Una posizione molto distante da quella dei vertici, in primis di Giuseppe Conte, che nelle ultime ore ha chiesto di valutare l'inasprimento delle sanzioni per la Russia. Fatto sta che dal 16 febbraio in poi il blog di Grillo ha omesso qualsiasi altro riferimento alla vicenda che sta stravolgendo il mondo, alimentando le preoccupazioni su una possibile Terza guerra mondiale.

L'India sì, l'Ucraina no

Nemmeno l’onda emotiva degli attacchi, iniziati il 24 febbraio, ha attirato l’attenzione del garante del Movimento 5 Stelle. Mentre le truppe russe sferravano i primi assalti sul territorio ucraino, Grillo - sempre attraverso interventi di esperti esterni - parlava dell’obsolescenza dei consumi. Dopo qualche ora si è poi concentrato sull’eolico galleggiante anticicloni. In quel post c’è un piccolo riferimento al conflitto. Ma è molto vago e riferito a tutt'altro. “Guerre permettendo, vedremo la turbina impiegata nei mari europei entro il primo trimestre del 2024: dopo il Mar Mediterraneo sarà la volta di altre località del mondo”, scrive l’autore Gianluca Riccio. Si dirà: magari il fondatore del M5S avrà pensato a qualcosa di più strutturato nei giorni successivi, una raffinata analisi. Invece niente. Il 28 febbraio, mentre a Kharkiv si consumavano sanguinosi assalti, sul sito di Grillo, Sathya Raghu Mokkapati illustrava i benefici della cosiddetta serra in scatola.

Senza alcuna ironia, un tema importante per contrastare la povertà in India. Ma ben lontana dalla tragica attualità, su cui il blog è rimasto spettatore disattento. Almeno da quando c’è stata quell’invasione, che era stata sminuita in precedenza. Anzi quasi esclusa.

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