Niente rinvio sulla Gregoretti: voto su Salvini il 20 gennaio

Fallito il blitz della maggioranza: la Giunta per le Immunità dovrà esprimersi a soli sei giorni dal voto per le Regionali

Niente rinvio sulla Gregoretti: voto su Salvini il 20 gennaio

E adesso il colpo di scena c'è tutto: le mosse della maggioranza per rinviare il voto sulla Gregoretti non sono servite, si vota il 20 gennaio. Insomma 6 giorni prima del voto alle Regionali ci sarà il voto sull'autorizzazione a procedere in Giunta sul caso Salvini. Questa mattina è arrivato il via libera alla Giunta per le immunità del Senato: lunedì prossimo, 20 gennaio, potrà riunirsi per votare sul caso Gregoretti, sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini chiesta dal Tribunale dei ministri di Catania. Lo ha stabilito la Giunta per il Regolamento che ha prima sancito la perentorietà dei termini entro i quali la Giunta deve esprimersi e ha poi concesso - con il voto decisivo del presidente Elisabetta Casellati - una deroga ai 30 giorni, in scadenza oggi, in virtù della prima applicazione della decisione e dell’assenza di due componenti della Giunta, Pietro Grasso e Mario Michele Giarrusso in missione con la commissione Antimafia negli Stati Uniti. Insomma il dado è tratto: Salvini affronterà il voto in Giunta poco prima del voto decisivo delle Regionali. Infatti da qualche giorno i giallorossi con diversi espedienti avevano cercato di rinviare questo appuntamento probabilmente per non fornire un assist al leader del Carroccio da spendere nell'ultima (cladissima) settimana di campagna elettorale.

Salvini comunque non teme l'esito del voto e nemmeno un eventuale processo: "Se vogliono processarmi vado in tribunale a testa alta, perchè bloccare gli sbarchi e difendere i confini e l’onore del mio Paese è la mia ragione di vita. Quindi - ha aggiunto Salvini - se pensano di farmi paura, di farmi fuori usando i tribunali, hanno trovato la persona sbagliata. Io non mollo mai".

I Cinque Stelle avevano calcato la mano quando è partito l'iter sulla Gregoretti sperando di indebolire il leader della Lega. Ma adesso questo pressing per un procedimento a carico di Salvini si sta trasformando in un vero e proprio boomerang. Evidentemente la maggioranza ha fatto male i conti col calendario. La data era stata votata in Giunta all'unanimità. Poi le richieste di modifica che però non hanno portato al risultato sperato. L'ex titolare del Viminale attenderà l'esito del voto nella giornata del 20 gennaio mentre sarà totalmente immerso nella campagna elettorale per l'Emilia Romagna. In questo modo potrà capitalizzare al massimo la decisione della Giunta anche negli ultimi sette giorni che portano al voto. Insomma, già il 20 gennaio la maggioranza, sempre più debole, si gioca una fetta del suo futuro. Dopo il risultato del voto è scattata la protesta della maggioranza contro la Casellati: "La presidente del Senato Casellati alla fine ha gettato la maschera: ha votato insieme alla destra per convocare una Giunta per le elezioni (che dovrà decidere sulla richiesta della magistratura contro Salvini) lunedì 20 gennaio, una Giunta illegale, convocata contro il regolamento e contro il buon senso. È un fatto molto grave, la presidente del Senato da oggi non è più considerabile carica imparziale dello Stato, ma donna di parte", ha affermato il dem Marcucci.

Ma il centrodestra difende il suo ruolo: "Non ci sono stati colpi di mano da parte del presidente Casellati ma semplicemente una decisione che non è piaciuta alla maggioranza, assunta tuttavia nella più totale correttezza", ha commentato il forzista Lucio Malan.

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