"Niente sci a Natale". Conte chiude i confini con l'Austria?

Il governo non esclude la misura estrema di chiudere in uscita il confine del Brennero: "Non possiamo dare soldi agli austriaci e poi a gennaio rischiare la terza ondata". A un passo la crisi diplomatica con Vienna

"Niente sci a Natale". Conte chiude i confini con l'Austria?

"Le vacanze invernali in Austria saranno sicure. Le nostre aziende dispongono già di concetti di sicurezza completi per le vacanze sugli sci e dalla richiesta avanzata dall'Italia di tenere i nostri impianti di risalita non otterremo nulla". Così Elisabeth Koestinger, ministro del turismo austriaco, ha respinto la proposta del nostro Paese di chiudere a tempo indeterminato gli impianti sciistici e praticamente di non dare il via alla stagione turistica invernale. Invece il premier Giuseppe Conte ha ribadito nuovamente l'intenzione di adottare il pugno duro contro le vacanze sulla neve poiché, attirando gli appassionati degli sport sciistici e dei soggiorni in montagna, "farebbero il paio con le vacanze spensierate, con serate in discoteca, della scorsa estate".

Ne è fortemente convinto il governo, che addirittura sarebbe pronto alla crisi diplomatica con Vienna. Come riporta Il Messaggero, fonti diplomatiche che seguono la trattativa fanno sapere che i giallorossi - qualora non si riuscisse a convincere il cancelliere Sebastian Kurz nel corso dei colloqui nelle prossime ore - non escludono la misura estrema di chiudere in uscita il confine del Brennero (forse solo per chi vorrà andare a sciare oltre confine). Un ministro sottolinea che gli scenari sarebbero preoccupanti, allarmanti e assurdi: "Se noi come abbiamo annunciato chiudiamo gli impianti sciistici e l'Austria no, i nostri sciatori andranno oltre confine portando soldi agli austriaci e riportando indietro il virus". E così a gennaio potremmo avere a che fare con la terza ondata: "D'importazione. È inaccettabile".

La mossa di Conte

Da Palazzo Chigi fanno sapere che a livello europeo si sta studiando un'iniziativa per prevenire le vacanze sulla neve e dunque per fermare la corsa alle località di montagna. Il nostro presidente del Consiglio avrebbe cercato la sponda di Bruxelles, telefonando a Ursula von der Leyen. "Regole Ue sono escluse, al massimo raccomandazioni", fanno sapere da Roma. Comunque la presidente della Commissione europea vorrebbe puntare sulla necessità di "un'armonizzazione delle misure restrittive". Le interlocuzioni intanto proseguono e iniziano a dare i primi frutti: anche Germania e Francia vietano lo sci.

Il governo italiano, anche se l'Austria confermerà l'apertura allo sci, imporrà lo stop alle settimane bianche almeno fino all'Epifania. "Se Vienna si chiamerà definitivamente fuori dall'accordo cui stiamo lavorando, farà una mossa decisamente scorretta", fa notare un altro ministro. Non sono mancati momenti di scontro con i governatori: nello specifico il leghista Luca Zaia ha dettato le tre condizioni precise tra comunicazione, coordinamento Ue e ristori adeguati.

In sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome sono state approvate le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali.

Ma spesso le vacanze sulla neve si traducono in cene in albergo, assembramenti vari e code infinite. "Il problema è che incontrollabile tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve", ha infatti spiegato Conte.

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